Capita che una vecchia signora sola nei lunghi anni di frequentazione dei teatri di mezza Europa finisca per fare dei curiosissimi incontri.
Spesso sono eleganti e attempati gentiluomini che garbatamente le siedono vicino , solitudini di vecchiaia con forti affinità musicali.
Guten Abend , poi qualche piccola frase o un gesto gentile , come quello di un gentiluomo che avendomi visto soffrire il primo atto del Rosenkavalier per colpa di un armadio a due ante seduto davanti , alla ripresa del secondo atto con un Bitte accompagnato da un inchino mi dette il suo posto molto più gestibile dal punto di vista visivo.
Oppure quel signore australiano che a Bayereuth mi chiese di indovinare quanti Ring integrali avesse rincorso nella sua lunga vita.
Io azzardai un dieci interrogativo e lui orgogliosamente mi rispose : diciotto ! elencandomeli più o meno tutti a spiegandomi che per riuscirci li aveva rincorsi ai quattro angoli del globo.
Ma l’incontro più recente e curioso è avvenuto a Salisburgo : il vicino , volto già notato in qualche teatro di area germanica , riconosciuto soprattutto per il forte accento piemontese si è intrattenuto garbatamente spiegando il problema che angustia molti di noi che abbiamo accumulato libri , longplain e cd e dvd e abbiamo case troppo grandi per le nostre solitudini utili solo a raccogliere tutte queste preziose testimonianze culturali.
Ebbene , alla fine della elegante chiacchierata il gentiluomo mi ha mostrato la foto di casa sua e indicandomi il pavimento che vedevo di marmo chiaro con strani disegni neri mi ha detto orgogliosamente che era la Seconda di Mahler , la sua preferita che l’architetto era riuscito a fargliela avere incisa nel marmo.
Gli dedico questo mio piccolo pensiero sperando di ritrovarlo ancora da qualche parte , non so dove , come recita una canzone francese dei nostri tempi lontani.