Diritti e accoglienza

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Le facce sgomente di due ragazzi affacciati dalle tribune del pubblico durante il dibattito sulla legge che vorrebbe introdurre lo Jus soli nel nostro ordinamento sono il commento più eloquente a quello che è successo ieri nell’aula del Senato .

Del Senato della Repubblica italiana , non al mercato rionale di un paese sottosviluppato.

I due ragazzi hanno volti sorpresi e afflitti , non abbiamo l’audio ma sicuramente immagino che si esprimano in un buon italiano, probabilmente il fatto di essere affacciati a quelle tribune significa che non ci sono arrivati per caso , probabilmente sono due campioni di quella gioventù italiana di fatto che nel nostro ( e loro) paese ha già avviato dei buoni studi e che sperano venga loro riconosciuto un diritto che già da molto tempo viene loro promesso dalla classe politica che ci governa.

Quei senatori che urlano , che sgomitano , che si sbracciano con ridicoli cartelli dimostrano , loro sì, di non avere i requisiti minimi di civiltà per essere considerati cittadini italiani aventi un qualsiasi diritto di rappresentanza.

 

Un loro grande capo intervistato altrove spara cifre da apocalisse circa gli esiti di questa legge , qualora venisse approvata .

La verità è che se sanata l’anomalia dei ragazzi nati in Italia da genitori stranieri , con tutte le norme indicate nella legge , porterebbe alla cifra non iperbolica di ottocentomila nuovi cittadini e che in prospettiva si dovrebbe aggirare con un aumento di circa cinquantamila ogni nuovo anno a venire .

In un paese con il forte saldo negativo tra nascite e morti si tratterebbe in definitiva di mantenerci un po’ meno vecchi e un po’ meno poveri, visto che questi nuovi cittadini italiani porteranno contributi assistenziali , lavorando pagherebbero tasse regolari , in ultima analisi si tratta di nuova linfa vitale per il nostro “paese per vecchi”.

 

Non tira una buona aria nel nostro paese se la sindaca di Lampedusa , esempio di civiltà e di apertura culturale arriva addirittura terza nel risultato elettorale della sua isola : al netto delle beghe isolane che possono spiegare tante meschinità e rivalità nelle pieghe nascoste di un voto resta l’idea negativa di questo risultato che rimanda molto indietro la nostra immagine di paese dell’accoglienza.

 

Anni fa con i ragazzi del Liceo cittadino misi in scena un adattamento delle Supplici di Eschilo che si intitolava Supplici a Lampedusa , lo spettacolo finiva con la lettura di una pagina scritta da Giusi Niccolini quando le tragedie avevano ancora numeri piccoli rispetto alle stragi che poi si sono verificate nel Mediterraneo.

Quella lettera . letta da una giovane attrice ,chiudeva lo spettacolo lasciando tutti commossi.Giusi Niccolini ci invitò a rappresentare lo spettacolo nella sua lontana isola.

Non avemmo i soldi per organizzare la trasferta , ma da quel giorno , con una vera amicizia su Facebook siamo rimaste in contatto.

Questo mio blog si chiude con un abbraccio di solidarietà alla ex sindaca lontana , la foto di copertina è quella dello spettacolo di cui siamo ancora molto orgogliosi.

 

 

 

 

 

 

 

 

2 thoughts on “Diritti e accoglienza

  1. Quanto ci dici è desolante. Ignoravo questa faccenda, che trova éco nella vergognosa politica australiana. L’immagine è bellissima.

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