Di voci e di taglie

Tutto  parte da una telefonata curiosa mentre sto prendendo l’aperitivo godendomi il tramonto in Piazza Unità d’Italia a Trieste .

Una persona semplice , una conoscenza occasionale , mi telefona da Ancona Stai vedendo l’Aida sulla Rai? no , le rispondo perché sono fuori città e non ho il coraggio di dirle che quelle opere areniane in genere non le guardo mai in tv.

Lei allora prosegue : non si possono proprio guardare : sono troppo grasse Aida e Amneris ! Detto da una che dieci anni fa al fisico dei cantanti non ci avrebbe mai pensato mi viene quasi da ridere , poi le spiego che in realtà Amneris ( fra l’altro una mia carissima amica ) è in dolce attesa  e che non è così importante la taglia, piuttosto da valutare, laddove il suono riprodotto lo permette , la qualità del canto.

Poi i giorni seguenti seguito a leggere molti altri commenti , quell’Aida areniana ne ha suscitati parecchi e alla fine capisco che ormai un certo costume estetico ha preso piede anche nello strano mondo ultraconservatore dei melomani di un tempo.

La polemica cresce , gli interventi pure e allora mi permetto di aggiungere un mio modesto pensiero ai tanti discorsi letti e ascoltati in questa bollente estate in cui succede di tutto , compresa la ripresa estiva del teatro musicale all’aperto.

Modestamente però cerco di spostare il nocciolo del problema : non sono i chili di troppo che fanno la differenza ma la capacità attoriale che rende credibili le vicende rappresentate in scena .

Oggi e non solo per colpa del teatro di regia si richiedono ai cantati quelle doti attoriali minime alle quali ci si abitua andando un po’ in giro per i teatri del mondo .

“Recitar cantando “ a pensarci bene quello che lo aveva detto chiaramente tanto tempo fa si chiamava Giuseppe Verdi , tanto per restare nella tradizione.

Ovviamente, aggiungo ,cantando bene tutte le note , studiando il ruolo da interpretare , non accentuando  la portata dell’acuto e via cantando.

Se poi a tutto questo si aggiunge anche un po’ di phisique du rol non è proprio che guasti.

Ormai è dimostrato che non sono i chili in più che fanno aumentare la voce. Finito il tempo del tenorazzo a gambe larghe al proscenio che spara “ la pira”e mi viene da aggiungere che se la soprano non è “oversize” magari a qualche giovane televisivamente condizionato verrebbe più facilmente in mente di commuoversi vedendo morire di tisi certe improbabili Mimì o Violette.

Come diceva la sublime moglie del tenore raccontata da Franca Valeri : a queste le ha rovinate la Callas !

Eccezion fatta per le walkchirie  wagneriane , loro sono quasi tutte sempre un po’ troppo grandi per i miei gusti , ma anche da quelle parti il vento sta cambiando . Senza far nomi : non sempre l’altezza fa bellezza.

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