DI RACCONTI e ritorni

 

 

Sarà la stanchezza dell’ultimo giorno , il caldo improvviso , poi temperato da un breve temporale serale , sarà che la settimana bavarese volgendo al termine mi mette un po’ di tristezza ..ma questi Contes di Hofmann sono di una modestia terrificante ,

Messinscena con minimo sindacale , un’aria di famiglia al risparmio ( Diana Damrau fa tutti e tre i ruoli lasciando il suo più classico di Olimpia ad una giovinetta passabile), sarà che il dottor Miracle non è quel terrificante che avrebbe dovuto essere , sarà che Spyres non era proprio in gran forma , c’e scappata anche una piccola Imbarazzante stecca nell’aria di Kleinsack, certo che in tutto questo ha brillato di luce propria il Nicolaus di Angela Brower.

Lontanissimi dalla bellissima messinscena di Carsen che pure essendo del 2000 a Parigi , ripresa alla Scala e poi di nuovo a Parigi lo scorso autunno , nonostante l’essere orbati dal grande assente Kaufmann , era risultata una bellissima serata anche per la elegante direzione di Philippe Jordan , peraltro privata dei dialoghi inutili e qui molto presenti ,per molti con la dizione approssimativa.

La pièce – testamento di Hoffenbach nonostante i molti ritocchi non la si puô considerare musicalmente un capolavoro , se poi le levi anche quell’aurea surreale che i sogni drogati del poeta le aggiungono e la ambienti in una specie di mansardina parigina non si salva proprio niente .

Peccato : Richard Jones poteva essere una garanzia , ma il gioco al risparmio qualche volta fa brutti scherzi anche al Bayerische Staatsoper e la coproduzione con un teatro inglese non sembra essere una grande idea.

Pubblico di bocca buona domenicale , lontanissime le toilettes dello Chenier . Due pellegrini in sandali accanto a me bevevano vistosamente dalla bottiglietta autarchica di acqua minerale

Signora mia , qualche volta mi viene voglia di dire : non riconosco più la mia Germania..

 

L’avventura continua …parto dall’albergo con mega anticipo . Supero quello che credo essere il mio unico problema , cioè cercare un’anima buona che mi aiuti a scendere le scale mobili con la valigia pesante ….

Il baldo tedescone la porta con due dita e io penso : il più è fatto.

Invece una voce celeste , ovviamente solo in tedesco mentre il treno corre nelle verdi campagne bavaresi annuncia che a Ismaining dobbiamo tutti scendere , altre spiegazioni non vengono date .

Migliaia di sgomenti passeggeri , dopo un primo momento in cui fidiamo nella germanica organizzazione ci rendiamo conto che l’unica strada per arrivare in aeroporto è l’assalto alla diligenza ( leggi taxi ) .

Non nuova a simili imprese , basta avere grinta e soldi , agguanto il quindicesimo tassista al grido : ich bin alleine ! E salgo . Partono anche venticinque euro ma all’aeroporto ci arrivo .

Altre voci celesti annunciano mega ritardi , l’avventura continua. Alla fine di luglio canto di Gloria per essere a casa alle 17 e 30 . Fine della trasmissione.

2 thoughts on “DI RACCONTI e ritorni

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