Leggo la notizia di una pubblicazione dell‘Ippolito di Euripide , una versione per i giovani .
Ma nessun testo è cosi vicino ai giovani e ai loro problemi di Ippolito .
Quando l ́abbiamo messo in scena col Centro Rinaldini ( al Liceo classico di Ancona ) abbiamo lavoro mesi e mesi con i giovani coinvolti nel progetto .
La storia di un giovane indifferente alle donne che amava solo la caccia e i compagni, la folle passione che provoca nella matrigna Fedra , la reazione rabbiosa del padre Teseo , la tragica fine magistralmente narrata dal messaggero è talmente moderna da non avere bisogno di commenti.
Ricordo le due Dee in in competizione : Afrodite e Atena in lotta fra loro ( le giovani bravissime si erano addirittura scritte i versi greci e inventate le musiche ) , il pianto di Teseo sul corpo del figlio morto e le tante ragazze del coro
( con tante gonne comprate in svendita su una bancarella! )
Ci eravamo inventati anche un Minotauro che avvolge Fedra nelle sue spire, fantasia al potere, soldi pochissimi ma tanta voglia di riuscire in uno spettacolo degno che potesse ben figurare in Sicilia al Festival dei giovani dell‘INDA.
Fu molto bello lavorare con una libertà oggi inimmaginabile , ci lasciavano rientrare la sera a scuola , mai successo niente di sgradevole , quando c’è l’impegno si collabora in serietà, la grandezza dei versi immortali , tutto contribuiva a rendere il nostro lavoro addirittura più utile delle comunque importanti lezioni curriculari di greco.
So per certo che molti di quei giovani riportano dei loro ricordi scolastici l’esperienza teatrale tra le cose più importanti del loro percorso al liceo.
Oggi mi va di scriverne e di ricordarli tutti i mei ragazzi , oggi professionisti affermati in tante diverse discipline .
Spero mi leggano e magari tornino a riguardare le foto di allora .
Quanto a me , il ricordo fortissimo di quelle esperienze lontane e’ il lusso che mi concedo con orgoglio e tenerezza.