Uscita del Teatro , verso le undici di sera . Mi dirigo abbastanza lentamente verso la macchina che non è vicinissima .
Ho la sensazione di alienità che si prova in una citta di provincia dove quasi nessuno si è accorto che a teatro si faceva musica . La città è sorda musicalmente , penso con tristezza che mentre stavo andando allo spettacolo , ancora era giorno e nella Piazza Roma rimbombava forte la musica dagli altoparlanti : un gran cerchio di persone intorno ad uno spettacolo circense : una ragazza ruotava nel cerchio , non è un esercizio difficile ma qui ci si accontenta di poco e ho pensato sorridendo al Rinoceronte in piazza del Longhi : il livello di stupore è quello.
L’operina buffa , dovrebbe essere un colto repechage donizzettiano e a teatro abbastanza vuoto con pubblico caloroso di parenti il successo è comunque assicurato.
Una palpabile aria da filodrammatici , anche se sono cantanti veri che credo in gran parte studino all’Accademia di Osimo.
Nessuna critica da parte mia , con pochissimi soldi si fa quello che si può.
Risalgo piano piano e davanti alle Tredici Cannelle , una bella fontana storica ad un tratto provo un’autentica paura mista a sgomento.
Tre ragazzi e una ragazza : belli , alti con divise ginniche d’ordinanza , tutti in nero e griffatissimi.
Uno spintone , una collanina buttata per terra , ira e violenza nello guardo dei litiganti : la ragazza un po’ in disparte intimorita.
Non capisco il motivo della lite ,ma quello che so e che mi fa veramente paura è l’ipotesi neanche tanto improbabile che salti fuori un coltello da qualche parte.
Nessuno intorno interviene a fermare la rissa , tutti si allontanano e capisco che la violenza cieca è ormai di casa dappertutto.
Come galletti in battaglia i due si misurano a distanza ravvicinata . Poi fortunatamente qualche briciolo di sopravvenuta civiltà li ferma.
Resta per terra la collanina strappata , un gingillo da pochi soldi con un cuore rosso di brillantini.
Riprendo la mia strada lentamente ,ovviamente la mascherina la portavo solo io anche se la zona era ancora piena di gente molto “assembrata”.