C’è Aida e Aida

 

Ovviamente l’Aida a Vienna non sarà mai così affascinante come l’Aida all’Arena di Verona.

Questo lo sanno anche le star radunate per l”evento” clamoroso e se qualche critico pignolo lo fa notare ciò non toglie un grammo al grande evento superstar.

Ma Vienna ha dalla sua il fascino della città piena di fascino , a Vienna si respira musica in ogni strada, Vienna è quella magica atmosfera che ha incantato nel tempo tutti coloro che ci sono arrivati per qualunque motivo, quindi messi in preventivo tutti i difetti che questa messinscena può avere si parte lo stesso con la speranza , questa si, che a qualcuno dei big in scena non arrivi il raffreddore , peraltro prevedibile visto che a gennaio da quelle parti nevica.

C’è anche da dire che le opere più interessanti in città non le si vedono allo Stadtsoper , piuttosto all’An der Wien ,o anche in altri teatri minori, nel grande teatro ho ricordi di  modeste edizioni di tanti capolavori , ma so anche che la grande macchina cambia il cartellone ogni sera e con disinvoltura ricicla gli allestimenti che cadono a pezzi con grande stile.

Se poi si aggiunge la gioia di ritrovare  una cara amica viennese , se si ha una sera in più per godere di musica anche al Musikverein , avvenga qualunque cosa , la felicità è sempre a portata di mano.

Forse il Radames migliore lo potei sentire in una caldissima estate in Piazza Plebiscito a Napoli , forse la migliore Netrebko la ascoltai in una brutta edizione di Onegin , sicuramente mi farà venire la pelle d’oca la Garança al debutto nel ruolo più appssionato, forse Luca Salsi ha altre frecce al suo arco che non in Amonasro.

Va tutto bene , si parta con gioia e speranza: Wien , Wien arriviamo!

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