Carmen d’antan

Eravamo in tanti ieri sera sintonizzati sulla RAI 5 dove ripassava la Carmen inaugurale della Scala dell’ormai lontano 2009.

Gestione Lissner , Baremboim e gran begli spettacoli , ce ne eravamo quasi dimenticati come potesse essere un Sant ‘Ambreus degno di questo nome.

Un Kaufmann inedito ancora in Italia , una stella nascente direttamente dall’Accademia scaligera  Anita Rashvelisvilhi e un torero col fisique du rol: Erwin Schott ancora valido musicalmente.

La stupenda regia ( ovviamente fischiata dai loggionisti  “retro”  che comunque fanno colore locale ) di Emma Dante che poi nel proseguo della sua carriera artistica avrebbe  imparato anche meglio a gestire gli spazi immensi dei teatri d’opera ed è ancora molto interessante da rivedere.

Una messinscena altamente erotica , con quel quasi stupro finale che non era stato facile per Kaufmann e lo dice la Dante in un fuori scena nel quale si lamenta con Baremboim : quando al tenore non gli  piace qualcosa si ferma ! è Baremboim paziente  : è tedesco …

Di questi piccoli problemi non c’è traccia nello spettacolo , il suo Don Josè perfetto nella Fleur  e nel finale sconvolgente . In tempi recenti Anita postò una foto nostalgica con scritto “il mio più bel don Josè.”

Ci andai apposta a Londra per rivederli insieme , ma come ogni tanto succede , lui non c’era e neppure Pappano che in quei giorni era in Italia lo sapeva ;da me intervistato sulla presenza di Kaufmann mi rispose : speriamo.

Oggi ho ricercato nella mia videoteca altre sue intepretazioni del ruolo .

In assoluto la mia preferita è quella di Londra del 2007 quando ha avuto una Carmen splendida e sensuale in Anna Caterina Antonacci .Favolosa la sua chioma lisciata e trattenuta da mille forcine all’inizio , quando il soldatino diligente tenta di ignorare le provocazioni della zingara provocante con quel roteare finale della coppia nel momento dell’assassinio. 

Divertente anche la scenograficamente scarna Carmen di Zurigo : carabiniere imbranato e occhialuto la sua trasformazione nel disperato amante segna già quella che sarebbe stata la sua caratteristica più rilevante , il calansi nel personaggio con totale aderenza e coerenza dall’inizio alla fine.

Poi la Carmen di un già disilluso Josè della Corégie di  Orange , qui è già diventato un uomo deluso e stanco , come dire parafrasando Paganini “ Kaufmann non si ripete, se la voce si fa più scura , l’ìnterpretazione è sempre molto interessante. 

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