Butterfly Kabuki

 

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Considerazioni a caldo dopo la visione orribilmente sfumata sugli applausi ( viva la Rai!) della Butterfly scaligera .

Non oso addentrarmi sulla partitura della prima versione fischiata del 1904 anche se ho avuta la netta impressione che la splendida lettura di Chailly ne accentuasse le preziosità sinfoniche mentre certe lungaggini del libretto ne toglievano l’effetto emotivo tanto caro al puccinismo abituale.

Mi soffermo piuttosto su quello che la visione televisiva permetteva di valutare meglio , le scelte registiche.

Ammesso che per me Hermaniss non capisce un tubo di opera lirica italiana ( e francese ) e che forse lo dovremmo lasciare nel brodo amburghese in cui è nato, mi domando se la scelta Kabuki non si tramuti proprio nel contrario di quello che la vicenda realisticamente racconta.

Tutto l’orientalismo di maniera viene accentuato , il coté cartolina esaltato e questo accentua il contrasto con le preziosità orchestrali tanto che ne risaltano i cantanti più dotati di capacità attoriali :
una triade di esecutori perfetti ; Carlos Alvarez dalla bellissima linea di canto tratteggia uno Sharples perfetto nella consapevolezza del ruolo , Annalisa Stoppa , una Suzuki deliziosa , elegante , addirittura bellissima nelle movenze , lei sì giusta nel ruolo di controcanto alla infelice protagonista e Carlo Bosi , un altro nostro prezioso cantante , anche se pesantemente laccato riesce sempre ad esprimere tutta la complessità del personaggio di Goro.

La povera Siri , massacrata da un trucco bambolina che la imbruttiva oltre misura ha dovuto tenere le mani rigidamente a palettina tutto il tempo ( mi domando se non ci sia anche un pò di sadismo alla Scala , anche la povera Damrau fu svillaneggiata dai costumi aberranti nella Traviata )

Nel secondo atto , smessi dli abiti Kabuki perché lasciarle il volto di lacca ? registicamente non funziona e su questo argomento penso di poter dire qualcosa . O la fai tutta in un modo oppure scegli la via realistica ,la via di mezzo non paga mai , neppure emotivamente,

Vocalmente la cantante mi è sembrata all’altezza , ma qui mi fermo perché non si può giudicare dalla ripresa microfonata per la tv mentre mi sbilancio per la prestazione ahimè per me deludente di Bryan Himel.

Mi domandavo ascoltandolo se sapesse dove stanno di casa coloratura e legato . Urlare urla e tanto , infatti la cosa che gli viene meglio è lo straziante Butterfly del finale , effettaccio da lacrime faciili , parallelo alla chiusa di Rodolfo nella Bohème .

Lì era Mimi,Mimi , qui Butterfly Butterfly….groppo alla gola garantito in entrambe le chiuse

e quindi non mi è dispiaciuto più di tanto il taglio dell’Addio fiorito asil , vista la prestazione del tenore.

Serata mondana , probabilmente si accontenteranno gli spettatori appagati da qualche sbirciata nel foyer, belli tutti gli uomini in smoking . E’ un abito che imbellisce tutti , lo dovrebbero portare più spesso.

L’estetismo giapponese piacerà di sicuro , a parte le mie critiche di fondo ,i costumi erano tutti decisamente molto belli.

Affollata di mimiche farfalle palpitanti la coreografia, la solita scacchiera scenografica a pannelli scorrevoli .

Mi viene da domandarmi : non si rinnovano mai questi registi?

 

4 thoughts on “Butterfly Kabuki

  1. Bryan Hymel mi ha anche deluso, ha un strano timbro di voce, molto strillante e di attore un po`goffo.
    una piccola correzione: Alvis Hermanis è nato a Riga, quindi è lettone.

    • Lo so che è lettone , ma dirigeva un teatro ad Amburgo , per questo dico che …stava bene nel contesto di prosa ad Amburgo

  2. Concordo assolutamente su tutto, Adriana. Dal punto di vista musicale, dato che non avevo mai sentito questa ur-Butterfly (rubo il termine a Mattioli), mi ha deliziato sentire un Puccini che non conoscevo, estremamente moderno, asciutto e così lontano dai puccinismi!

    • Puccini che era un gran furbacchione toscano cambiando cambiando è arrivato alla perfezione . Per curiosità vediamo il cammino fatto , ma metti la stringarezza del risultato finale?
      In quanto a Hermaniss è la terza opera con scorrevoli che vedo ….uno che chiaramente se ne frega dei cantanti lasciati al loro destino e allora chi più ne ha …..

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