Piangono gli uffici del turismo di Giordania ed Egitto , andare in Yemen che già era difficile oggi non ci pensa proprio più nessuno.
Si è ristretto quel mondo libero che abbiamo vissuto e gli echi di guerra si ripercuotono anche negli aeroporti , si riaccende la paura diffusa mentre già da tempo la vertiginosa salita dei prezzi per i voli aveva già spento l’entusiasmo di molti.
Riporto da un articolo di approfondimento politico : “ l’ordine mondiale di stabilità e valori democratici che abbiamo cercato ( con scarso successo ) di portare nelle società tribali anche a causa della tecnologia digitale si sta trasformando nella tribalizazione delle società democratiche”.
Colpiscono gli atteggiamenti da tifoseria che invadono le piazze in Europa e negli Stati Uniti , si tifa per una Palestina libera , si innalzano cartelli con slogan da stadio , difficile però credere che quelle masse pro/ contro sappiano veramente la storia lontana , gli errori recenti , le motivazioni di questi massacri che invadono i nostri schermi.
Credo che la speranza di ognuno di noi sarebbe quella di avere la notizia semplice di un cessate il fuoco sia in Ukraina che nella Striscia di Gaza perchè nessuno vuole il proseguimento delle guerre ma i giochi non si fanno qui e ora.
Pechino e Mosca aspettano che magari torni vittorioso Trump nelle prossime future elezioni americane e credo che questa sia anche la segreta speranza di Nethaniahu.
Dolore e rabbia si intrecciano nei notiziari e noi , che siamo lontani dai teatri di guerra ,abbiamo solo voglia di non vedere più quello che quotidianamente ci sbatte in faccia la televisione.
Papa Francesco sembra davvero “ voce che grida nel deserto” quando invoca una pace mondiale probabilmente oggi impossibile.
Inutile sperare nell’Europa , mai come adesso la nostra speranza di unità si sbriciola negli atteggiamenti contrastanti dei singoli stati.
Comunque anche se mi costa fatica cerco di non stare in silenzio , altro davvero non posso fare.