Anche quest’anno la stagione lirica ad Ancona si inaugura con un titolo che ha profumo delle memorie lontane , infatti in questo glorioso teatro rinato esattamente venti anni fa , il titolo non era mai stato in cartellone.
L’opera giovanile verdiana ci racconta di sentimenti risorgimentali e di afflati patriottici , di quella rivolta di Aquileia dalla quale noi sappiamo che nacque Venezia.
Per la messinscena lo scenografo Lucio Diana e il regista Mariano Bauduin hanno scelto una strada ben precisa : la ricostruzione in chiave naif della storia trucolenta che Temistocle Solera su richiesta di Verdi aveva tratto dalla tragedia Attila , Köenig der Unnes di Zacharias Werner.
Una scelta premiata dal risultato ultra-realistico e interessante sul piano figurativo in un tempo un cui tutto si tende ad attualizzare e a portare in trascrizioni che risultano a volte provocatorie e incomprensibili.
Questa è una recita semplice , una pagina strappata da un vecchio libro di scuola impreziosita però da un cast notevole di voci che val la pena di citare tutti :
Da Attila di Alessio Cacciamani , a Ezio di Vitaly Billyy,che si è formato ad Odessa , dal russo Sergey Radchenko, ( a teatro non esistono popoli in guerra!) fino alla gloria italiana : Marta Torbidoni , indomita Odabella : chiudono degnamente l’Udino di Andrea Schifaudo e Andrea Tabili nei ruoli minori.
Ottima l’orchestra Rossini diretta con mano sicura dal Maestro Marco Guadarini.
Il vecchio e glorioso Coro Bellini ha la sua parte di merito anche se ha certamente bisogno di un rinnovamento generazionale nelle sue file.
Tanti ragazzi in Galleria e bene ha fatto il teatro ad attuare questa promozione culturale perché un bel drammone storico di stampo risorgimentale può solo fare bene alle giovani menti , tutto sommato entusiasticamente partecipi alla intelligentemente oleografica rappresentazione.