Revolution

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Una segnalazione intelligente , una giornata da riempire . Londra offre moltissime suggestioni .
Seguo un suggerimento strano , sulla carta neanche tanto stimolante , ma la Royal Accademy of Arts è una garanzia e vado a vedere una mostra intitolata Revolution , arte russa dal 1917 al 1932.
Salgo le scale del palazzo su una coreografica corsia rossa , bandiere rosse sventolano su Piccadilly.
Una educata folla numerosa e munita di auricolari segue attenta lo sviluppo della mostra , molto accurata e ricca di suggestioni.
Alla fine del percorso comprerò un libretto esplicativo ad usum for Teachers and Students , l’addetto gentile al bookshop mi fa pure uno sconto ,pensandomi appartenere alla prima delle due categorie.
Devo innanzitutto dire che non ho visto capolavori ,ma il percorso dalla avanguardia russa che convive con la tradizione attraverso la tradizione popolare , passando per le arti applicate e la propaganda fa capire molte cose riguardo la ricerca di un utopistico nuovo mondo in cui tutte le arti tendono ad allinearsi in un progetto che non si relizzerà ( e noi lo sappiamo bene ) se non attraverso l’enfatizzazione dell’uomo e la macchina pagando un terribile pedaggio alla libertà di espressione qui rievocata in una sala nera , l’angolo della Memoria , in cui nel buio si alternano le cifre , le date e i volti della migliaia di vittime dei Gulag.
C’è anche la documentazione di una nuova ricerca attraverso l’architettura e il design , ipotesi di una nuova via per una nuova società.IMG_1439
Ma il percorso che intelligentemente si apre su un ritratto molto convenzionale di Lenin , interessante vedere come l’artista ritragga il Leader pensosamente seduto su una semplice poltroncina in un piccolo e vuoto salotto borghese poi evolve drammaticamente nel fotomontaggio fotografico del volto di Stalin che enfatizza il piano quinquennale di sviluppo, il trionfo della Stalin utopia.
Una mostra drammatica direi e il piccolo libretto fatto di informazioni storiche seguito dalle domande per riassumere con gli studenti lo svolgersi degli avvenimenti è fatto benissimo , con un necessario britannico pragmatismo.IMG_1440
La mostra si ferma emblematicamente al 1932 , dopo ci sarà il realismo socialista , ma quello lo conosciamo meglio tutti .
Qui forse si possono ancora esplorare le tante sfaccettature dell’anima russa , quella che comunque emerge nel faticoso cammino di una storia tanto tragica quanto tutto sommato meno nota di quello che verrà dopo.
Non faccio nomi degli artisti , sono tutti per lo più sconosciuti al grande pubblico nostrale , i grandi erano già fuggiti in Europa .
La mostra è molto interessante nella globalità della visione storica e come al solito conferma la serietà delle mostre londinesi .

2 thoughts on “Revolution

  1. Anch’io sono andata alla Royal Academy per vedere questa mostra e ho approffitato molto di questa documentazione del periodo Lenin – Stalin. Ho scoperto due quadri – o forse tre – di Vassily Kandinsky, un pittore che mi riconduce al Lembach Haus di Monaco, dov’è lui fa parte del gruppo del “Blauer Reiter”. Una bella mostra con la necessaria sobrietà inglese.

    • Con piacere mi accorgo che facciamo gli stessi percorsi . Non ho nominato i pittori ” noti ” in occidente , quelli li vediamo ..dalle nostre parti ..si fa per dire

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