La fine di una storia

Esce in televisione Il metodo Catalanotti . trasposizione del penultimo romanzo di Camilleri ( se non consideriamo Riccardino , uscito postumo ,ma scritto tanto tempo prima )

e apriti cielo..si scatenano le reazioni indignate delle donne che ( offesa grande!) scoprono che Montalbano lascia Livia dopo una vita insieme , si fa per dire , lei a Boccadasse e lui a Vigata : chiaramente Camilleri era stufo e per evitare un happy end che non era nelle sue corde taglia il rapporto usurato addiruttura con la vecchia compagna con una scarna , e fedelmente riportata nel telefilm, , telefonata .

La nuova triste fiamma è giovane e lui ha ormai sessant’anni , un classico, reso più classico dall’indole indipendente della nuova fiamma  e con un inquieto : è ora ? che sottintende un più realistico quanto durerà..

Quello che mi ha lasciata perplessa in questa indignata reazione femminile è la riprova che chiaramente per quanto molto venduto ben poche donne avevano letto il libro al momento della sua uscita perché la storia c’era già tutta lì e la coincidenza dell’otto marzo deve come essere stata del tutto casuale ( lo sceneggiato più seguito in Italia ormai da decenni  è sempre uscito in quel giorno della settimana).

Allora perchè tutto questo scandalo ? 

Il libro che a suo tempo mi era molto piaciuto narra la storia di uno strano regista filodrammatico che ha un suo metodo speciale per preparare gli spettacoli , una via di mezzo tra il metodo Stanivlavskji e quello di Stehler ed è chiaramente un atto d’amore per il teatro da parte di un uomo che nella vita aveva fatto per anni il regista e addirittura il professore all’Accademia di Arti Drammatiche a Roma.

Le dotte citazioni  : da Becket a Cocteau fino il sottilissimo sottotesto pirandelliano me lo avevano fatto amare più di tanti suoi libri –fotocopia degli ultimi anni.

Il protagonista è vecchio , stanco e deluso : manca nel telefilm il ridicolo vedersi allo specchio con gli abiti nuovi , penoso tentativo di rinnovarsi esteticamente ma il viso stanco di Zingaretti , stupito per quello che gli sta succedendo ,vale la visione.

Il fatto che lasci Livia era già scritto , evidentemente ben pochi in Italia leggono , anche se si tratta di un autore molto amato e molto venduto si tratta comunque di numeri molto piccoli in confronto all’indignazione a valanga che ha suscitato la visione dello sceneggiato.

Poi mi sorge anche un ulteriore anche più tragico dubbio : forse anche se lo avevano letto non lo avevano capito che la vecchia storia era finita davvero ?

Si sarebbe divertito davvero il vecchio sornione e astuto autore al sorger “di cotanto sdegno”, io penso proprio di si.