Una giornata particolare

IMG_0597la giornata di ieri era cominciata come da programma meteo annunciato : vento , pioggia , calo della temperatura,

Niente di speciale , siamo a marzo . Quello che non era normale era la mancanza di elettricità , già durante la notte ,ma non mi ero preoccupata .

Quando è tempo brutto qui mi salta tutto , compresa la connessione internet , poi quando il tempo cambia tutto torna nella normalità.

Oggi però i tempi di attesa si allungavano e allora fiduciosa ho fatto il numero verde dell’Enel : primo errore , non avevo in mano il codice della mia bolletta , mi scuso mentalmente con la voce e torno con la bolletta in mano . Secondo step , il telefono fisso , questa è facile . Terzo ,il codice postale e qui mi intreccio, forse sarà il freddo : la voce non mi capisce : ricomincio ma poi arrivata allo stesso punto e terrorizzata che al prossimo mi avrebbe chiesto il codice fiscale o il mio numero di piede ho mollato tutto.

Fortunatamente il filippino della casa accanto, forse ha migliori amicizie di me , aveva provveduto ad avvisare , infatti verso le nove l’Enel è arrivata con bellissimo camioncino bianco e due ragazzi modello Playmobil.

 

 

I due operai sono arrivati quando già in casa ero sui 17 gradi e piano piano sono stati affiancati a consulto da altri tecnici, ne ho contati fino a sette ; ad un certo punto mi sembravano i dottori al capezzale di Pinocchio , tutti chini sul buco del marciapiede nel presunto punto di rottura del cavo.

Intanto in casa la temperatura calava a vista e insieme alla temperatura aumentava il numero di scialli che mettevo addosso.

Ogni tanto poi pensavo di mettermi al pc. per scrivere il pezzo del blog che avevo in mente , ovviamente senza corrente non si può fare .

Ho pensato di ascoltare musica ma la radio non si poteva usare , ovviamente niente telefono e tv . L’unica cosa funzionante l’Iphone , unico contatto col mondo .

E’ banale dirlo , ma quanto siamo legati oggi all’energia elettrica , senza non si fa praticamete niente!

Infine solo grazie all’intervento di una ditta subappaltatrice le cose hanno cominciato a marciare , intanto io mi facevo il training :

pensa se eri un rifugiato in un campo profughi , pensa se eri in ospedale , pensale tutte perché una rottura è sempre una rottura ma ci sono cose ben più gravi cui pensare .

Tutto vero , ma prima che arrivassi a livelli di freddo mentale totale ho pensato quanto il mondo di un tempo , molto meno bisognoso di tanta tecnologia aveva però in compenso dei sistemi magari più elementari per provvedere a riparare i guasti , una volta probabilmente un operaio solo avrebbe saputo da subito dove mettere le mani.