Diffidenze etniche

Non si finisce mai di stupirsi nella vita e qualche volta lo stupore rasenta il grottesco.

Da qualche mese ho una nuova collaboratrice domestica , una bella donna romena che ha il solo vizio di essere troppo fissata con le pulizie : inghiotte prodotti d’uso domestico come fossero leccornie prelibate e il suo grido di guerra è candeggina! La metterebbe dappertutto o in alternativa lo sgrassatore che per lei è oggetto di culto.

Vive in Italia da molti anni e anche se il suo linguaggio non è ricco ci intendiamo a meraviglia su tutto.

Ma  da qualche giorno ci sono in casa degli operai che fanno dei piccoli lavori di ripristino sui danni provocati dall’avere edificato una nuova mega villa accanto a casa mia , questi operai gentilissimi parlano tra di loro in una lingua che non conosco e allora io che sono sempre aperta e curiosa di tutto ho chiesto da dove venissero.

Orgogliosamente il capo mi ha detto di essere albanese ,ma con     fierezza poi ha chiarito di esser cittadino italiano , è arrivato qua nei lontani anni novanta , al tempo della loro venuta in massa nel nostro paese.

Allora io , credendo di fare cosa gradita ho cercato di presentare i miei due occasionali ospiti :la signora è romena ,e a lei :loro sono albanesi.

Ho capito subito che non correva buon sangue tra di loro , la diffidenza e la sottile freddezza davanti a quella che credevo essere una presentazione tra stranieri accumunati da un uguale destino di sradicati in un paese altrui si è rivelata nella sua disarmante crudeltà.

In realtà erano diffidenti gli uni e l’altra , come animali che si rinchiudono nel loro guscio identitario , come lumache che rientrano ciascuno nella  loro casetta.

Eppure avevo letto tanto sui Balcani , ma evidentemente la realtà ravvicinata colpisce di più che non facciano tante ponderose letture storiche.