Urtristan

Questo scriveva Wagner a Liszt…”poiché in vita mia non ho mai gustato la vera felicità dell’amore, voglio erigere al più bello dei miei sogni un monumento , un concetto musicale della massima semplicità, ma sangue  puro nel quale dal principio alla fine  sfogherò appieno questo amore “ e poi .. ho abbozzato nella mia testa Tristan und Isolde ;un concetto musicale della massima semplicità, ma sangue puro …..

Cosa conobbe Wagner del ciclo bretone , qunto attinse alla leggenda che passava dai tempi più antichi su quel Tristan  passato dalla Francia alla Germania per arrivare fino alla Norvegia ?

C’è una stele in Cornovaglia  del VI secolo che reca inciso Drustanus ,già allora Tristano era l’emblema  dell’oscuro riflesso della melanconia  ..” così il bambino fu chiamato Tristano , da triste fu nome Tristano” ,

Tutto questo pensavo guardando le prime foto dell’allestimento di Monaco e ripercorrevo nella mia memoria le tante volte che vedendo il Tristano a teatro ho pensato alla difficoltà di attualizzarne la storia .

Ne ho visti tanti di allestimenti , fino ai più irritanti e recenti e mi sta montando una strana nostalgia , credo che mettere in scena quest’opera sia pericoloso e questo lo dice bene tra le righe Kaufmann in una intervista già molto commentata “ prima della prima”.

“Nur in der Sehnsucht findet wir die Ruhe “  e Isolde cerca  nella notte la sua consacrazione , partendo dal primo preludio arriviamo all’Isolden Liebestod ,quasi un poema sinfonico .

Domani i primi spettatori vedranno e commenteranno , l’attesa è grandissima .

Ne parleremo ancora , per chi ci va e chi spera nello streaming , nel mio piccolo anche io farò la mia cronaca .