Pinocchio forever

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Sarà perché ho letto che Italo Calvino consigliava di impararlo a memoria che mi sono ricordata di quello che avevo vissuto personalmente nei tempi lontanissimi della mia infanzia.

Avevo più o meno tra i quattro e i cinque anni e la mia mamma Pinocchio me lo leggeva la sera , poi io guardavo le figure e mi addormentavo.

Dai e dai , leggi oggi e domani , ho finito per imparare a memoria perlomeno due pagine intere.

Cosicchè quando ho cominciato ad esibirmi in pubblico ( leggi nonni e zii) tutti hanno creduto che avessi già imparato a leggere.

Ancora oggi , se gettonata , posso iniziare : c’era una volta un re , diranno subito i miei piccoli lettori., no ragazzi avete sbagliato : c’era una volta un pezzo di legno ….e riesco ad andare avanti ancora per qualche rigo.

Ovviamente la mia truffa : -che brava l’Adriana che sa leggere così piccina , non venni mai scoperta perché nel frattempo avevo cominciato a leggere per davvero e l’innocente bravata restò solo tra le mie prodezze di memoria.

Stessa furbata poi la feci con le pagine di solfeggio che il nonno esigentissimo pretendeva farmi studiare prima di mettere le mani sulla tastiera del pianoforte.

Lì mi andò meno bene , perché in realtà il metodo noiosissimo mi allontanò definitvamente dallo studiare il piano e di questo risultato rimpiango ancora l’esito negativo.

Ma torniamo a Pinocchio , il grande classico italiano che non è un libro per bambni ma un grande testo universale sulla fragilità dell’essere umano e sulle sue debolezze .

Certo che a leggerlo bene ci si accorge che la grande bugiarda è la Fatina , quella finta buona che al povero Pinocchio davvero di balle ne racconta tante .

I personaggi che Collodi ha raccontato nel suo capolavoro hanno caratteristiche universali : il Gatto e la Volpe , falegname Geppetto , il Grillo parlante , Mangiafuoco, Lucignolo avrebbero ancora tanto da insegnare ai giovani e non solo , ma PInocchio oggi non lo si regala più ai ragazzi che magari amano i Manga giapponesi e si trastullano con i giochi sull’Ipad.

Anni fa nel bellissimo film Farheneit 451 tratto dal racconto di Bradbury quando si vede il rogo dei libri…(difficile non pensare al rogo berlinese) , l’unico libro italiano tra tutta la letteratura mondiale mandata al rogo era proprio Pinocchio!

Sarò forse una incallita retrograda , ma ancora ripenso al bellissimo sceneggiato di Comencini e al bambino che rispondeva a chi gli chiedeva notizie di famiglia : il mio babbo , falegname , povero . Dove il povero era condizione di dignità .