Ascendenze

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Ci sono due libri di Marguerite Yourcenar che amo in modo particolare : Care memorie e Archivi del Nord. Sono il percorso della memoria delle sue origini sia da parte di madre che di padre a a suo tempo mi fecero nascere la curiosità di risalire indietro anche nelle mie origini. Non avendo purtroppo però le tombe degli avi nelle cattedrali , né le nobili ascendenze della grande scrittrice mi sono fermata molto prima nella mia ricerca e sono arrivata alla conclusione che siamo tutti meticci in grandissima parte. Le mie origini : un quarto toscana , un quarto veneta , un quarto emiliana e un quarto pugliese. Una bella insalata e mi sono fermata solo una generazione indietro.

Quindi sono stata particolarmente divertita quando alle ripetute domande a Jonas Kaufmann perché avesse un aspetto così latino lui è riuscito a trovare degli strani artigiani ebrei italiani rifugiati in Turingia (gli ebrei che si rifugiano in Germania sono di per sé una curiosità niente male) fino ad arrivare con la sua elegante vaghezza a ricordarci che duemila anni fa i romani arrivarono sicuramente in Baviera.

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 Ma la parte più suggestiva della ricerca della Yourcenar è quella riguardante il numero delle persone che in fila diretta ci separano dal tempo di Cristo, cito a memoria : “tra me e quel legionario che arrivò fino in queste fredde terre del Nord ci sono al massimo venticinque persone se le mettiamo in fila…”.Non ci sono dunque quarti di nobiltà , c’è solo tutta una sequenza di atti d’amore che hanno generato altri atti d’amore e così di seguito si può avere un siciliano biondo e un bel tedesco bruno e riccioluto che tanto mi ricorda non solo il Davide di Michelangelo , ma ancora prima i bronzetti ellenistici visibili adesso in una bella mostra a Firenze. Lasciando ovviamente da parte tutte le teorie e le classificazioni di gender.