Parsifal in livestream

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Doverosamente , da wagneriana doc mi sono messa davanti al computer per risentire e rivedere il Parsifal in livestream da Monaco.

Come ogni volta mi accorgo quanto sia diversa la visione rispetto a quella dal vivo e piena di diverse sollecitazioni.

Comincio da quelle positive : meraviglioso potere vedere Petrenko dirigere, sul suo viso passano le emozioni , la gioia della condivisione con l‘orchestra, scompare la sua timidezza e lo si vede  nella nudita‘ del grande interprete.

Estremamente interessante la posizione degli strumenti , Petrenko sposta le masse orchestrali realizzando effetti di una sonorità  diversa , anticonvenzionale . Si e‘ detto di una direzione cameristica , attenta a non coprire mai le voci , si e visto come i cantanti siano soggiogati dal suo gesto . Gentile e sorridente trasmette amore in ogni suo sguardo  sicuro.

 

Resta invece a mio avviso estremamente problematica la visione buia , apocalittca , di Baselitz.

Non mi ha convinto a teatro e confermo la mia idea : un pittore , magari grandissimo non sara‘ mai uno scenografo.

Invece la ripresa televisiva ha messo in maggiore risalto i pochi momenti forti che la caratterizzano la regia:

li cito in sequenza  : il sipario che si cala un momento sul gesto di Gurnemanz che chiude con le mani il volto di Parsifal …du siehst mine sohn ….spazio che diventa tempo visivamente .

Secondo momento forte : la luce accecante della conoscenza dopo il bacio respinto di Parsifal a Kundry , complice anche un ardito stacco musicale che esalta il grido : Amfoooortas ….

Ultima la bella intuizione dell‘ascesa finale dal basso di Amfortas prima e dei cavalieri del Graal poi , a  teatro ero troppo vicina per apprezzarlo

 

Impietosi i primi piani , certamente non è stato cercato nessun abbellimento estetico attraverso le luci , si salva Kaufmann che come lo metti è sempre bello . Non cosi si può dire della grandissima Stemme , che solo nel terzo atto riesce a recuperare un po‘ della sua grazia naturale .

 

Resta comunque  a mio avviso irrisolta la chiave di lettura del capolavoro wagneriano che peraltro  di ipotesi ne offre  tantissime .

Sicuramente il racconto del Parsifal  si basa su di un concetto religioso  : la Mittleid ,la pietà,la compassione appartengono a molte religioni , ma in questa rappresentazione la magia del riscatto , la redenzione non c‘e .

Pietà l’è morta. Parsifal si allontana , oscuro tra la folla , preceduto dal saggio Gurnemanz , sulla scena restano Amfortas caduto sulla tomba di Titurel e , forse salvata , la sagoma abbandonata della povera Kundry.

La luce accecante , macchia informe finale risalta sul diminuendo sublime della musica : finale aperto quanto non mai.