Viaggio a Parigi – parte prima

 

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Avevo comprato tanto tempo fa uno strano abbonamento allOpera Bastille che mi assicurava buoni posti sia per Les contes di Hoffmann che per il Lohengrin e avevo, pensato che fosse una cosa buona anche perché . avrei avuta la possibilità di abbinare una bellissima opera con una grandissima Anita Raschvelisvihli, il Samson e Dalila di Saint Saens.

Buttavo via due spettacoli minori   ma avevo assicurato buoni posti per le tre opere di cui due con il caro tenore al quale sono particolarmente sffezionata , ma che mi costringe a notevoli esercizi spiritual di pazienza.

Non è la prima delusione dell’ anno . In media me ne da tre , anche se questa volta la media sul programma generale è decisamente più alta del solito .

Infatti ho cominciato a guardarmi i intorno , ci sono bellissimo spettacoli anche senza di lui e in fondo credo di avere già visto tanto del suo repertorio da pensare che non ci sia più molto di nuovo da sentire cantato da lui .

Insomma non è che faccio come la volpe e l’uva , cerco di essere obbiettiva …e come Cavaradossi comincio a cantare ” ce n’è tanti pel mondo!”.

 

Mentre gia mi beavo della sosta a Monaco perché per andare da casa mia a Parigi è la via ..migliore mi annunciano un bell’overbooking sul mio volo.

Vado al desk e nel mio franco/ tedesco /Inglese spiego che ho l’opera la sera e i gentilissimi comprensivi addetti aeroportuali monacensi mi lasciano il mio posto,: potenza della lirica …dove ogni dramma è un falso ….anche se nel mio caso era invece tutto verissimo.

 

Prima serata : una messinscena straordinaria con un’Anita/ Dalila da segnare nella memoria delle grandi interpreti . Ma cerco di andare per ordine : l’opera di Sains Saens è nota soprattutto per la grande aria : mon coeur s’ouvre a ta voix e per il baccanale kitch che piu kitch non si può.

Ebbene Michieletto ne fa un’opera bellissima , abbandonando tutto il ciarpame esotico-biblico , riportando ad una dura storia d’amore e morte un soggetto che risulta essere perfetto anche nella tessitura musicale.

Si aggiunga l’alto livello della direzione di Philippe Jourdan anche lui attento ad una lettura rigorosa , bellissimi i cori preparati da Jean Luis Basso, scene e costumi perfetti e si assiste a quel miracolo che ancora un’opera può suscitare : un teatro pieno di giovani , ovazioni a non finire ed era la penultima replica.

Quando Anita in camerino mi ha detto : è tutto nel libretto diceva la semplice verità, anche se la messinscena in abiti moderni poteva insospettire i nostalgici del peplo .

Nel gesto di Sansone che per amore si taglia da solo i capelli c’e una scelta consapevolmente umana e la sua sconfitta sarà anche la sconfitta di una Dalida osannata in una festa , questa si in pepli sgargianti di un popolo bue che si abbevera di denaro, ma che nel finale di pietà si ricongiunge al suo uomo sconfitto nell’accendere anche su di se’ la fiamma purificatrice.

 

Uno spettacolo bellissimo e intelligente . Il video è in circolazione . Non credo però che riesca a rendere tutta la passione che scorre nei tre atti veloci , nella forza della passione che agita i protagonisti . Io non avevo voluto vederlo ” prima” . Ora rivederlo mi permetterà di apprezzare anche di più tutti gli interpreti , in particolare Antonenko che stasera era decisamente giu di forma .

Anita è una forza della natura , fresca come una rosa se ne usciva alla fine serena con il suo giovane sposo , come se avesse fatto una passeggiata nel parco.

8 thoughts on “Viaggio a Parigi – parte prima

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