Un incontro

Unknown

questo pezzo , scritto qualche giorno fa in treno mentre andavo a Firenze era rimasto sull’IPad , ho pensato comunque di pubblicarlo

Stazione di Ancona , in attesa del treno . Sul sedile stanno seduti , ai due estremi , due giovani  , parlano fra loro . Chiedo il permesso di sedermi in mezzo. Gentili mi sorridono e io chiedo se sono amici .

Si erano appena conosciuti , sono ambedue siciliani , ovviamente mi viene naturale domandargli cosa ci fanno ad Ancona . Risponde il più grande : lui è fortunato ,  ci ha trovato un lavoro , pensi ha solo diciannove anni !

Il ragazzo timido mi sorride e mi spiega che il suo lavoro è su una piattaforma : quindici giorni in mare, quindici a casa . Pendolare , torna a casa , a Gela. Contratto apprendistato , poi si vedrà.

L’altro , più grande è venuto per un concorso in Marina , ora va a fare un  altro concorso a Foligno .

Sono tutt’e due diplomati , ma in Sicilia il lavoro non c’è. Fortunato quello che lo ha trovato qui ad Ancona!

Vengono dalla terra più bella , più felice , più profumata , ma dalla parte sbagliata del nostro paese.

Mi sale la rabbia profonda di chi ha già un nipote al lavoro , altri già con buone prospettive di trovarne , anche se so , che con le dovute differenze , anche i miei nipoti lavoreranno probabilmente lontano da casa , ma lo faranno e già lo fanno per scelta , per occasioni migliori di lavoro.

Guardo questi due giovani gentili e garbati e penso a quanti errori storici sono stati commessi dal nostro stato , così ingiusto verso quel nostro Sud abbandonato in mano alle mafie.

Quando li saluto , il mio treno puntuale è in arrivo , vorrei abbracciarli , vorrei chiedere scusa a nome del mio paese , a nome della politica che pure ho fatto per anni senza capire quanto sia stato inutile il mio impegno .

Non ho voluto domandargli se e come votavano , ma il più grande mi ha detto , di sua sponte, che non avrebbe votato mai più. Perso un un discorso fumoso in cui la cosa più importante per lui era il ritorno alla sovranità monetaria ho capito che la sua fantasia meridionale , in fondo a qualcosa si doveva aggrappare.

Il timido “fortunato lavoratore” non ha parlato .

Li ho salutati cercando di dimostrargli tutto il mio affetto per loro e per la loro , da me amatissima , bellissima terra :salutatemi la Sicilia e spero che non pensino di avere incontrato una vecchia matta un po’ rincoglionita.

 

2 thoughts on “Un incontro

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