
Se non fosse tragicamente vero il discorso del presidente al Congresso sembrerebbe la puntata molto vivace di un talkshow .
Ne ha dette di tutte : dal riprendiamoci la Groenlandia al Canada integrato , “America is back “ e giù tra minacce , bugie e mezze verità il discorso è durato più di un’ora e mezzo.
Nel frattempo però la Suprema Corte , con voti anche repubblicani gli diceva che non si può tornare indietro su aiuti già elargiti e le Borse non l’hanno presa proprio bene l’idea dei dazi al Messico e al Canada.
Per adesso trema davvero soprattutto l’Ukraina che si vede togliere ogni supporto nella tragica e giusta guerra in difesa del proprio territorio contro un invasore forte e stranamente silente in questo gioco al massacro nel quale non si capisce più chi sta con chi e contro chi.
La Cina , vero terzo grande attore in questo Risiko mondiale ha taciuto finché non è arrivato il momento dei dazi e si sa che la finanza è la vera molla che determina gli eventi mondiali.
In tutto questo l’Europa , vaso di coccio tra vasi di pietra , tenta e non so con quanta probabilità di successo , di trovare finalmente una sorta di unità : ricordo che nei miei verdi anni politici rispondendo ad un giornalista che mi chiedeva come vedessi davvero il futuro europeo risposi che il Principe deve avere non soltanto la borsa ma anche la spada.
Non eravamo in molti a dirlo e per essere davvero impopolare dissi anche che se volevamo la pace avremmo dovuto sempre prepararci alla guerra.
Molte guerre sono passate da quella seconda metà del secolo scorso e forse adesso è troppo tardi per costruirci davvero una unità europea di difesa .
Forse però , anche per disperazione, qualche spinta in questa direzione si sta muovendo .
Mi è piaciuto un pensiero di Vecchioni:” Credo ancora e voglio continuare a credere nei buoni sentimenti e nel buon senso dell’umanità.”