
In un grande saggio di Elias Canetti mi avevano colpito alcune pagine relative al concetto di massa applicato alle nazioni e ho ripreso in mano il volume per ricordare quel passo.
Canetti ritiene che la massa che unisce gli inglesi è la parola mare e lo spiega perché ritiene il fatto di essere una grande isola che attraverso la navigazione ha mantenuto e rinforzato il suo essere nazione sia da cercare nell’elemento che la circonda.
Per i tedeschi invece la parola è foresta , la foresta è fatta di alberi alti e diritti , tutti uguali come soldati e infatti la forza dei tedeschi è di essere uniti come alberi di foresta e in questo trovano la loro compattezza di nazione.
Altri masse , altri popoli nel saggio di Canetti ma quello che mi ha colpito è la definizione di massa per gli italiani ed è per questo motivo che sono andata a rileggere quelle pagine : praticamente non ne hanno una sola in quanto divisi tra una massa fatta di lotta per la conquista di una unità relativamente recente e la contemporanea presenza a Roma di una realtà antecedente al suo esistere : la chiesa che ha basi più solide ed è legata ad un mondo più vasto e universale.
L’idea di racchiudere l’Italia in una serie di ricordi sfaccettati e diversi è stata alla base del fascismo ma è stata una base troppo larga in cui non si è ritrovata una unità nazionale e per fortuna l’esperimento non è riuscito ,commenta Canetti.
Ovviamente l’articolazione del pensiero del famoso pensatore non si condensa in queste mie misere righe riassuntive , il grande saggio Massa e potere è molto di più ma mi è piaciuto condividere la mia recente lettura ,magari invitando i miei lettori a riprendere in mano il grande saggio che ha un solo difetto : è pesantissimo da mettere nella borsa del mare.