Non c’e’ due senza tre

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Avevo tanto parlato dei Meistersinger quando l’avevo visto per la prima volta . Avevo parlato della regia che aveva qualche forzatura , dell’ambientazione   triste , di alcuni eccessi non proprio condivisibili

Ebbene e’ tutto scomparso a distanza di due mesi scarsi . Piccole limature qua e la, perfezione nella ricerca del particolare e suprattutto un Kaufmann ancora piu attore , talmente perfetto nel gioco festoso del ragazzo innamorato che non perde mai di vista , anche con deliziosi sguardi lunghi trasversali la sua Eva , stupito e irritato quando i maestri cantori non vogliono ascoltarlo come lui riterrebbe giusto .

Nell’ allontanarsi offeso una volta si e una no fa ancora il gestaccio plateale che faceva a maggio , li manda al diavolo offeso .

Poi imbronciato resta nella sua convinzione di esssere nel giusto , pare un lieve slittamento del ruolo . Avevamo sempre pensato a Sachs/ Wagner …con questa interpretazione accurata ci accorgiamo che il portatore del nuovo , il cantore per le genti nuovo e’ Stolzing/Wagner che inventa piano piano il suo Preislied , come per caso , difficile raccontarlo se non lo si e’ visto.

Sachs , ottimo e attento trascrive convinto di accedere ad un miracolo ..la musica nuova che sgorga tra mille svogliature, dal canto felice di questo ragazzo.

Si e’ impreziosito anche il rapporto affettuoso tra Sachs e la giovane Eva , anche lei in stato di grazia . Pare che dove passa Kaufmann tutto il palcoscenico ne risenta in credibilita’.

Wolfgang Koch ci regala sua pagina memorabile , le sue memorie , i suoi ricordi si addolciscono nei gesti teneri verso il ritratto della moglie . Il suo dubbio circa il valore della musica nuova gli ronza in testa nelle note del liedmotiv come un dubbio piacevole.

Il sostituto di Heiche non e’certo come il suo predecessore , il suo Beckmesser risulta piu’ di routine ma allora il protagonista fa per due , riempie spazi teatrali dove c’e solo un buon cantante e non una spalla di rilievo.

Anche il pubblico quando c’e Jonas e’ diverso , non che sia piu elegante o piu’ numeroso , qui a Monaco fanno il pieno tutte le sere , ma quando c’e’ lui c’e’ piu elettricita’ nell’aria e il teatro sembra scoppiare in ogni ordine di posti . Ammettiamolo , e’ veramente solo grazie ad un divo come lui che forse possiamo dire di avere una speranza futura per la lirica.

Ho sentito in questi giorni , credo, i migliori tenori lirici su piazza ma nessuno altro mi da la gioia del canto spiegato , sicuro , felice come il suo. Altri sono bravi , lui e’ super.

Nel piccolo negozio musicale all’interno del teatro ho contato diciassette Dvd suoi , piu i fantastici Cd e si vendono tutti , con grande facilita’. La Sony che lo tiene legato da un contratto , credo abbastanza pesante, sbaglia solo nelle copertine photochoppate . Lui e’meglio al naturale.

Se l’opera ha un grande protagonista in scena ce n’e’ un altro in buca : Kiril Petrenko , il cui fantastico fraseggiare rende tanto piu’ facile e divertente la lettura dell’intera partitura e si scopre quanto la genialita” di Wagner emerga con chiarezza nella sequenza dei liedmotiv anticipando gli avvenimenti , come in una dissolvenza cinematografica.

Ho chiuso la settimana monacenze in bellezza : terza replica dei Meistersinger, se possibile ancora piu’ divertente , ancora piu’ fludio l’ascolto .

Gott sei Dank! Auf Wiedersehen Baviera…

 

 

6 thoughts on “Non c’e’ due senza tre

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