Lo smartphone

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Una volta , quando erano interrotti i collegamenti sulla Manica gli inglesi dicevano: il continente è isolato con uno spiritoso rovesciamento di valori.

Allo stesso modo a me è successo quando per dieci giorni non ho avuto più accesso al mio telefono di nuova generazione : ebbene il mondo si è isolato. Ho passato questo lunghissimo periodo di astinenza nella disperata ricerca di sentirmi libera da una schiavitù e l’ amara verità è stata invece quella di essermi accorta di quante cose questi diabolici nuovi oggetti riescono a sostituire .

Non ricevevo più posta , ovviamente non avevo la mia fantastica guida telefonica , non mandavo messaggi , non facevo foto , mi mancava la sveglia , non sapevo se uscire con l’ombrello o meno , ho perso appuntamenti e scadenze perché ormai tutto mi era più pratico segnarmelo lì.

Niente pila se mi andava via la luce , la musica non era più a portata di mano , anche per le News bisognava aspettare di tornare a casa e accendere la televisione.

Tanti anni fa in un giorno di blackout elettrico causa neve , ancora non esistevano neppure le radio a transistor, mi ricordo di essermi aggirata per casa dicendo : va bene , vado a stirare ed accorgermi di non poterlo fare , allora sento dei dischi e di nuovo l’impotenza , mi lavo la testa e poi come me la asciugo? Ogni cosa che pensavo di fare mi sbatteva contro la necessità della corrente elettrica .

Cose ridicole del secolo scorso , ma quel giorno misurai quanto eravamo schiavi dell’elettricità.

https://youtu.be/l4-naSf9y_o

Ebbene in questi dieci giorni senza telefonino (ma perché chiamarlo così se è un sofisticato computer?) ho provato di nuovo la stessa sensazione di disagio e di impotenza.

Morale , se ancora non siete passati ad un smartphone non lo fate , si diventa schiavi senza accorgercene . Quello che sembra una conquista è l’ennesima forma di schiavitù che ci autoinfliggiamo.

Comunque , da ieri il mondo mi si è riconnesso , scusate tutto il mio ritardo nel rispondere , tutte le mie inadempienze della scorsa settimana.

E non mi è bastato avere ancora un telefonino giurassico col T9 che non sapevo più usare , anche i messaggi non riuscivo a selezionarli e poi il povero fedele servitore ha pensato di abbandonarmi proprio alla vigilia della riconquista del diabolico successore. Come un cane fedele è morto proprio nel momento in cui mi si annunciava l’arrivo del nuovo mostruoso oggetto di cui sono decisamente diventata schiava.

5 thoughts on “Lo smartphone

  1. Cara Adriana, la tua “disavventura” con lo smartphone mi ha messo seriamente in crisi… Infatti, io ho il pc, il mini iPad, cui sono molto affezionata, perché me lo porto dappertutto, lo uso per FB, per il web e per le mail, ma, come telefono, ho ancora un vecchio Nokia, con tre o quattro lettere per tasto, senza il T9, perché ne ho già abbastanza del correttore dell’Ipad, che scrive quello che gli pare, soprattutto in inglese (GRRRR…), ma assolutamente indistruttibile: un mese fa, mi sono inciampata nella tracolla della borsa mentre rispondevo al telefono attraversando la strada: sono finita lunga distesa per terra,mi sono quasi rotta una rotula, ho rischiato di essere investita da due macchine, il telefono, cadendo, si è diviso in tre parti, ma quando l’ho rimesso insieme, funzionava perfettamente! … E non era la prima volta che cadeva e si disintegrava… Dato che devo rinnovare il contratto con la TIM, pensavo: “questa volta mi faccio lo smartphone, tanto so usare bene l’Ipad: e’ uno scherzo! Poi fa le foto più belle …” Sai cosa ti dico? Sulla base della tua esperienza (e di quelle di molte altre mie amiche, vittime di vari incidenti con l’IPhone, tipo l’annegamento del medesimo nel gabinetto, evento molto frequente…), credo che, per ora, mi terrò il mio cellulare preistorico, tra l’altro piccolo e maneggevole…

    o

    • Saltato il testo…opla’ ….proseguo , dicevo che lo smartphone fa veramente tutto ..salvo salvarsi quando lo tieni nella tasca posteriore dei jeans e …ci vai a fare pipi’…..

  2. Grazie per queste stupende scene da 2001, forse il mio film preferito. Quando lo vidi per la prima volta quel 2001 sembrava cosi’ lontano, pura fantascienza i russi e gli americani in amichevole conversazione su una astronave! E Al, il computer geloso e vendicativo. Ed ora abbiamo lo Smartphone. Io finora ho seguito il tuo consiglio, non ce l’ho, gia’ questo tablett mi tormenta, il pensiero di averlo sempre con me anche fuori casa, o addirittura sulla spiaggia, e venire continuamente contattata con quella cosa dal nome terribile: Whats-up, mi fa venire i brividi. Ma non so se resistero’ ancora a lungo.

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