L’altra metà della musica

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Una normale serata davanti alla tv , prova d’orchestra di Karl Bohm  al Musikverein di Vienna . Sono le cose che mi divertono di più , un vecchio documentario dei primi anni ’70: si prova il  Don Juan  di Strauss, opera 20. Fortunatamente ci sono  i sottotitoli che mi fanno capire meglio la scrupolosità del maestro , il suo è un tedesco molto chiuso per le  mie orecchie di principiante . Poi il documentario cambia , la ripresa è quella della serata che segue le prove. Bellissima la sala illuminata , seguo con interesse ed a un tratto ho come un pensiero fastidioso che non riesco a tradurre rapidamente. C’è qualcosa  che non mi piace e non so cos’è : poi capisco : non c’è neanche una donna in orchestra! Negli anni settanta i Wiener avevano ancora la regola del non ammettere le donne in orchestra, mi sembra veramente preistoria .

Qualche sera dopo dal  Palazzo delle Nazioni di Ginevra concerto della West-Eastern Divan Orchestra, direttore Baremboim. Ebbene l’intero settore dei  legni era femminile e gli archi erano sicuramente metà e metà. Non che la qualità delle orchestre sia migliore se ci sono le donne , ma il segno epocale del cambiamento mi fa piacere , in fondo al cuore sono una vecchia femminista e anche se tante conquiste delle donne non è che poi abbiano portato grandi miglioramenti alla qualità della vita nel mondo l’avere sanato certe discriminazioni mi fa un sottile piacere , come quello di una piccola battaglia vinta. Piccola notazione malevola , anche al palazzo delle Nazioni unite c’è stato lo sprovveduto che ha battuto le mani alla fine del primo tempo della Jupiter ,mi scandalizzavo di certe forme di ignoranza ai concerti nostrani , evidentemente l’ignoranza musicale è universale.

Leggo la pubblicità di un libro “Occhio alle orecchie “ di Nicola Campogrande. Conosco questo barbuto e garbato signore che tiene una rubrica musicale su Classica e corro in libreria a comprare il libro . Fra l’altro leggo nelle note biografiche che dietro tutta quella barba c’è un uomo molto più giovane di quello che sembra in tv e leggo anche tutte le sue attività di compositore ( ma questo lo sapevo già ) e quelle di esperto musicale . Il libro lo leggo molto velocemente , mi piace molto la prima parte , quella diciamo più divulgativa , più parlata.. Ci riconosco il garbato intrattenitore della tv: poi ci sono le pagine che , in teoria dovrebbero essere le più belle , cioè le note che accompagnano i pezzi scelti per argomentare , penso , le sue scelte personali musicali . Qui riprovo lo stesso senso di frustrazione che accompagna sempre le mie letture dei programmi di sala dei concerti : possibile che nel nostro paese i musicisti parlino solo fra di loro ? Gli anglosassoni in questo sono molto meno seriosi , per una povera ascoltatrice amante della musica ma non corredata di appositi studi accademici certe note ai programmi sono veramente difficili . Mi perdo dietro le raffinate spiegazioni che in realtà non mi spiegano nulla . Dichiaratamente appartengo agli ascoltatori “ passivi”  romantici , quelli che cercano le emozioni e quasi sempre poi in realtà le trovano anche senza capire tanto delle dotte spiegazioni del programma. Infatti la frase più bella del libro e che ho fatta subito mia  è :…avete mai osservato il sorriso di chi entra in una casa dove c’è qualcuno che sta suonando un pianoforte?

Questo in definitiva è quello che conta.

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8 thoughts on “L’altra metà della musica

  1. Beh, questa non la sapevo proprio, ne’ l’immaginavo, che negli anni’70 le donne non erano ammesse. Magari, notando la loro mancanza nell’orchestra, avrei pensato che le donne non erano abbastanza musicalmente dotate,come succede ancora oggi di notare che ci sono poche direttrici d’orchestra. Ma nel campo dell’arte devo confessare che avevo molti pregiudizi anch’io contro le donne: basti pensare che gli scrittori, i compositori, i pittori da noi piu’ amati e ammirati, non sono stati sempre uomini?? Ma poi, piano piano, qualcosa e’ cambiato e non certo per il “femminismo” becero (mi riferisco al problema di lavare i piatti). Sono cambiatele donne, e’ cambiato il mondo!!! Ora l’orchestra e’ piena di donne di tutte le taglie e, a volte, dei bellissimi profili ricurvi sullo strumento, dei lucidi capelli raccolti sulla nuca, mi commuovono profondamente, la musica che ne scaturisce ha un piccolo quid in piu’ che ti tocca l’anima.

    • Quella dei Wiener e’ stata una delle ultime barriere a cadere , ne avevo fatto anche un racconto nel mio secondo libro….
      Li anche l’arpista era un uomo!

  2. La clip di Carl Boehm e’ veramente allucinante: la sua voce, il suo tedesco sono evocativi di qualcosa di terribile: luicerca di essere gentile ma nel fondo e’ un dittatore, la musica stessa di Strauss, con quella voce di sottofondo, evoca tutto quello che gli italiani “normali” detestano dei tedeschi: quel carattere terribile e dolcissimo allo stesso tempo, quei contrasti stridenti insiti nellalingua stessa, non so come ringraziarti per averla mandata in onda qui, io mi sciolgo letteralmente in questi suoni, in questa ricerca della perfezione che sembra non essere di questo mondo. E non ho rimpianti di non aver mai studiato la musica, di non essermi mai “specializzata” in modo da poterne godere cosi’ come tu dici, passiva e romantica.

    • Vedi la seconda parte del pezzo . In questo gli anglosassoni sono decisamente migliori . Alla faccia degli addetti ai lavori !

      • Il clip (ed i pareri negativi su Boehm, che non condivido) mi rammenta il piccolo film ferocemente allegorico di Fellini, “Prova d’orchestra” (1978) Per chi non lo conosce, si trova su Y**T***.. “Herr Schuster!” richiama “Clarinetto di Toscanini !”

  3. Grazie Adriana, specialmente per il video con Böhm. È giusto che dice Matilde, lui è un dittatore con la faccia sorridente. Lavorare con lui non era piacevole per niente. Lo diceva pure il suo figlio, l’attore Karlheinz Böhm. In quanto il suo tedesco difficile per capire: parla con un forte accento viennese poco simpatico. È importante di rivedere questi vecchi clip per rendersi conto quanto sia cambiato gli ultimi anni e grazie alle donne era possibile.

    • Io ringrazip te che che molto carinamente mi spieghi anche la mia difficolta’ nel capire Böhm….a presto , spero ….

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