
Giro pagina ed è già giugno.
Mai come quest’anno il meraviglioso mese di maggio , quello delle rose , quello che ha ispirato poeti e musicisti è volato via senza che ce ne accorgessimo.
Qualcuno spiritosamente ha scritto : non è vero che non ci sono più le stagioni , ci sono tutte quattro condensate in uno solo.
Freddo , vento , piogge , caldo estivo , tutto si è concentrato nei trentun giorni passati o meglio volati via in un attimo.
Le rose non hanno fatto in tempo a fiorire che il vento ne ha rotto i rami che si allungavano disperatamente a cercare il caldo che non veniva, la pioggia ha fatto marcire le radici , così alcune piante hanno già le foglie ingiallite.
Comunque siamo a giugno , giornate lunghissime che odio , le ho sempre odiate anche quando i lavoratori dicevano che era bello uscire dall’ufficio con la luce , personalmente ho sempre amato l’equilibrio autunnale , anche quando la gioventù era ancora lì a ricordarmi le luci estive che stavano finendo.
Mi affaticano i post degli amici viaggiatori anche se non mi riposa lo stare ferma a guardare il giro delle settimane vuote di storie e di emozioni.
Però un regalo questo mese matto me lo ha dato : un caro vecchio amico musicista mi ha regalato un Cd di canzoni tratte dalle poesie di poeti amati , alcuni molto amati e a dispetto di chi non dava il permesso così alcune perle di Franco Scataglini sono nel bellissimo Cd della Macina insieme a una stupenda Nave che porti al niente di Francesco Scarabicchi e mi hanno riportato ai miei lontani anni in cui l’unico modo di esprimermi è stato per me la poesia.
Gastone Pietrucci mi ha riportato indietro , anche a una comune battaglia per vedere realizzato un bellissimo progetto che poi non vide la luce.
Erano gli anni del FAI , gli anni in cui con i miei ragazzi del Centro Teatrale portavo in giro la poesia e insieme anche le sconosciute bellezze del Parco del Cardeto.
Vita passata di cui sono ancora molto fiera.

