It’s Christmas!

Mi sono tolta la soddisfazione e con meno di venti euro mi sono levata la curiosità di giudicare personalmente il nuovo CD natalizio che tanto fa dibattere nei siti dedicati al troppo preso sul serio in questa occasione Jonas Kaufmann.

Partendo dall’assodato presupposto che si tratta di un disco commerciale , natalizio , forbescanente distribuito adesso in questo triste mondo dilaniato dalla pandemia del Covid oserei dire che a parziale discolpa del peccato originale bisogna convenire che il progetto era partito già prima del dramma attuale e che è fatto davvero nei ritagli di tempo . A questo proposito mi meraviglio che addirittura sia andato a Salisburgo a inciderne una parte , mentre cantava ( e come cantava !) Die toten Staadt a Monaco.

Poi un pezzo qua , un pezzo là , quest’estate era finito e con un paio di cartoline con la neve più finta che neanche a Hollywood negli anni cinquanta ecco il pacco dono in vendita .

Pare che vada benissimo nelle vendite e ancora il Natale deve arrivare , Chapeau.

Io me lo sono ascoltato con calma , un giorno di vento , bella raniccchiata sotto le coperte e stupore massimo  mi pace ! Soprattutto mi piace quel primo CD tutto tradizione tedesca , un profumo di freddo e di neve e di ricordi di montagna quando nei beati anni passati andavo la matttina presto a Messa nella piccola chiesa di Zuel.

C’è molto sacralità popolare nei canti che volutamente ho voluto ascoltare prima di leggere sia le note intelligenti del cantante e soprattutto  l‘origine e gli autori dei canti .Senza volerlo ogni tanto mi veniva in mente di pensare a Martin Lutero , a Hendel e anche a Bach , poi ho scoperto che , aldlà di alcuni arrangiamenti discutibili in realtà ci avevo azzeccato davvero.

Mi piacciono i pochi inserti con i cori infantili , mi piace la reiterazione dei versi , mi piace il fatto che si sgranano come il ricordo di una religiosità perduta .

Poi sono passata al secondo CD che mi piace molto meno e non perché ogni tanto si sbaglia gli accenti ( mica è Supermann! ) , mi piace meno perché tradisce la voglia di accontentare fette di mercato importanti , soprattutto quello americano dando  per scontato  che non è bravo come Bing Crosby  cosa che a me me importa davvero poco.

Ci sono brani notissimi che cantiamo anche dalle mie parti con banali traduzioni , alcune orribili come Astro del ciel  o Adeste fideles  massacrato all’arrangiamento .

Da italiana mi dispiace che ci sia solo una canzone ( chissà dove l’hanno pescata ) e ci manchi il solo canto di Natale che anche nel nostro paese del bel canto dove in realtà quasi nessuno canta in chiesa contrariamente a quanto avviene in tutti i paesi del Nord una carola antica ci sarebbe stata bene :si tratta di quel Tu vieni dalle stelle che invece stranamente riescono a   cantare tutti.

Non lo metterò in macchina dove resta saldamente inserito il magico Selige Stunde, questo è un gioco che non mi servirà a preparare biscotti né a creare atmosfera nelle cene minimaliste che dovrò replicare per riuscire a incontrare tutti i familiari , magari me lo risentirò nei lunghi giorni festivi , quando contro ogni buona volontà familiare finirò lo stesso per restare sola .

In fondo con la modica spesa che ho affrontato mi considero appagata e confermo che ne valeva la pena .

PS: se le note se le è scritte da solo conferma che evidentemente quel bambino che aveva vinto un  premio a otto anni una certa dote letteraria ce l’aveva già nelle sue corde.

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