Sono ormai un numero grandissimo di anni che passo questo giorno sul calendario come uno strano passaggio del Mar Rosso : ma sono motivazioni personali e non mi piace soffermarmi sul privato.
C’è però uno strano motivo per cui ne parlo comunque , si tratta dell’aria di fine settembre che diventa protagonista di questi giorni particolari nei quali non ricordo che abbia mai piovuto.
E’ un’aria filtrata di luce come vista attraverso un velo impalpabile , è l’aria degli sfondi dei quadri del Rinascimento : una luce azzurrina che rivedo nello sfondo dei quadri di Giorgione , di Raffaello e poi di Leonardo da Vinci e fa diventare i monti Sibillini dell’entroterra marchigiano una quinta incantata che emerge dall’antico splendore.
Mi ricordo una bellissima mostra che vidi al MART di Rovereto intitolata alla montagna e attraverso quella mostra avevo capito il ruolo stesso della montagna nella pittura .
Nel medioevo la natura era quasi astratta , gli sfondi erano frutto di fantasia , rocce con angoli acuti che piano piano nei secoli avevano preso forma perché cominciarono ad essere guardati con attenzione dai pittori fino ad essere protagonisti del paesaggio nel periodo romantico.
I monti che fanno da sfondo alla Marca sono rinascimentali , hanno l’incanto di questi giorni di inizio autunno quando invece il mare Adriatico si tinge di verde ( è verde come i pascoli dei monti ), così cantò D’Annunzio in una poesia bellissima che racconta della transumanza.
Giornate pittoriche , ai miei tempi erano anche le giornate in cui si tornava a scuola .
Non è un caso se io ho sempre pensato che l’anno comincia quando le foglie si tingono di rosso , un modo elegante di raccontarsi il tempo che inesorabile passa.