Fidelio: dal teatro alla televisione

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Dopo  essere uscita la sera del 4 agosto con molte perplessità tra la allucinante folla  del dopo premiere del Fidelio  con la convinzione di essere dentro una tela di Grotz ho cominciato a sperare nella visione distaccata della trasmissione in diretta tv dello spettacolo. Poi ne ho scritto  a caldo parlando di un Kaufmann straordinario e il giorno dopo , con molte ponderate riflessioni e studiandomi tutte le dichiarazioni sul programma di sala e diciamo con maggiore cognizione di causa , un pezzo che è passato per lo più ignorato sul mio blog anche perché non  era un pezzo  di delirante osanna…Quindi con molta curiosità ieri sera mi sono messa davanti  al monitor per rivedermi questo Fidelio grazie a Medici TV.

Salzburger Festspiele 2015/Ludwig van Beethoven/Fidelio/Premiere am 04.08.2015/Musikalische Leitung:Franz Welser-Möst/Inszenierung:Claus Guth/Bühne und Kostüme:Christian Schmidt//Jonas Kaufmann:Florestan Copyright:Monika Rittershaus

Salzburger Festspiele 2015/Ludwig van Beethoven/Fidelio/Premiere am 04.08.2015/Musikalische Leitung:Franz Welser-Möst/Inszenierung:Claus Guth/Bühne und Kostüme:Christian Schmidt//Jonas Kaufmann:Florestan
Copyright:Monika Rittershaus

Ebbene posso dire che il momento di massimo interesse è stato la visione del cambio scena con la colonna sonora , quella sì coinvolgente , diretta da Welser Möst e suonata con vigore dai Wiener. Interessante anche il particolare dello spartito del percussionista , talmente vecchio e strappato da pensare che per la grande tradizione viennese il sullodato oggetto fosse addirittura coevo dell’autore. Presa dalla sublime partitura beethoveniana e cercando di spiegare ad un mio nipote ventenne la trama inesistente data la visione dello spettacolo  ( sue domande : perché il monolite di Odissea nello spazio , perché quel signore vestito da Matrix?) non mi sono annoiata . Anzi , ho apprezzato di più le eleganze estetiche della algida messa in scena che comunque sicuramente trae vantaggio dalla ripresa televisiva. Certe luci , certe raffinatezze estetiche si avvantaggiano nei primi piani con le luci sapientemente tagliate e lo spazio classicheggiante  risulta di una affascinante inquietudine . Belle anche le preziose riprese dall’alto , ovviamente non viste direttamente a teatro, meno fonte di disagio i rumori fuoriscena  che in tv si notano di  meno.

Salzburger Festspiele 2015/Ludwig van Beethoven/Fidelio/Premiere am 04.08.2015/Musikalische Leitung:Franz Welser-Möst/Inszenierung:Claus Guth/Bühne und Kostüme:Christian Schmidt//Paul Lorenger:Pizarros Schatten, Adrianne Pieczonka:Leonore, Jonas Kaufmann:Florestan Copyright:Monika Rittershaus

Salzburger Festspiele 2015/Ludwig van Beethoven/Fidelio/Premiere am 04.08.2015/Musikalische Leitung:Franz Welser-Möst/Inszenierung:Claus Guth/Bühne und Kostüme:Christian Schmidt//Paul Lorenger:Pizarros Schatten, Adrianne Pieczonka:Leonore, Jonas Kaufmann:Florestan
Copyright:Monika Rittershaus

Poi è arrivato il secondo atto , quello bello , ho detto ingenuamente  e speranzosa. Dopo la furbissima non inquadratura del Gott…welch’ Dunkel hier!…in cui la voce di Kaufmann si diffonde nell’aere  con un bell’effetto di tensione ( e mi domando : senza i microfoni come avrebbero mai potuto ottenere quell’effetto stupendo ?) ecco apparire il nostro nella sua performance attoriale fantastica  e i primi piani  che ovviamente lo aiutano anche  se le telecamere  saltando qua e là un po’ ci fanno perdere  della tenuta straordinaria nel  suo personaggio . Niente da dire , questo Fidelio si chiama Florestan e tutto è stato costruito su di lui , sulla sua bravura , sulla sua capacità di rovesciare il canto di gioia in un canto di disperazione , sulla sua tragica fine al proscenio .

Salzburger Festspiele 2015/Ludwig van Beethoven/Fidelio/Premiere am 04.08.2015/Musikalische Leitung:Franz Welser-Möst/Inszenierung:Claus Guth/Bühne und Kostüme:Christian Schmidt//Adrianne Pieczonka:Leonore, Hans-Peter König:Rocco, Jonas Kaufmann:Florestan Copyright:Monika Rittershaus

Salzburger Festspiele 2015/Ludwig van Beethoven/Fidelio/Premiere am 04.08.2015/Musikalische Leitung:Franz Welser-Möst/Inszenierung:Claus Guth/Bühne und Kostüme:Christian Schmidt//Adrianne Pieczonka:Leonore, Hans-Peter König:Rocco, Jonas Kaufmann:Florestan
Copyright:Monika Rittershaus

La voce forse è un po’ consumata ( coerentemente col personaggio potremmo dire cinicamente) , il sudore gli bagna le misere vesti . Intorno a lui i personaggi si muovono distaccati ciascuno nella sua sfera astratta. Anche alla povera Pieczonka resta ben poco da esprimere salvo un larvato effetto di straniamento doloroso, Pizzarro / Konieczny cade e si rialza a comando senza mai un perché , il suo doppio cattivissimo si muove elegantemente : il povero Kaufmann fa tutto da solo. Forse , per assurdo l’unica che lo segue è proprio la donna dei linguaggio dei segni. Ha dichiarato Claus Guth che solo in un grande festival con grandi mezzi è possibile fare simili esperimenti , certe riletture stranianti .

Salzburger Festspiele 2015/Ludwig van Beethoven/Fidelio/Premiere am 04.08.2015/Musikalische Leitung:Franz Welser-Möst/Inszenierung:Claus Guth/Bühne und Kostüme:Christian Schmidt//Jonas Kaufmann:Florestan Copyright:Monika Rittershaus

Salzburger Festspiele 2015/Ludwig van Beethoven/Fidelio/Premiere am 04.08.2015/Musikalische Leitung:Franz Welser-Möst/Inszenierung:Claus Guth/Bühne und Kostüme:Christian Schmidt//Jonas Kaufmann:Florestan
Copyright:Monika Rittershaus

Ad quid?  Ho tanto amato molte , moltissime delle sue intelligenti messe in scena , è un regista raffinato e colto , non riesco a capire questa necessità del rovesciamento filosofico del Fidelio . Anche Calixto Bieto aveva cercato di rileggere l’opera in una chiave diversa : la prigionia mentale ,il microchip gigante , ma alla fine comunque c’era la gioia della liberazione , confusa , straniata ma comunque la gioia del ritrovarsi. Ho pensato con nostalgia alla tradizionalissima messa in scena di Zurigo , quel Florestan tanto più giovane e impaurito me lo porto nel cuore da tanti anni insieme  a quei poveri prigionieri numerati che cantano la libertà gioiosamente. Qui la libertà è rifiutata nella testa del protagonista , non c’è più speranza e mentre il caro Welser Möst che  sembra un dagherrotipo di Schubert ( più carino  ma ugualmente tanto viennese ) ci mette l’anima nella ricerca gioiosa della stupenda pagina orchestrale ( ma perché non ha tolto quell’enorme etichetta rossa dall’interno della giacca del frac?) al povero barbutissimo e spelacchiato nostro beneamato Jonas non resta che stramazzare al suolo per l’ennesima volta.

Salzburger Festspiele 2015/Ludwig van Beethoven/Fidelio/Premiere am 04.08.2015/Musikalische Leitung:Franz Welser-Möst/Inszenierung:Claus Guth/Bühne und Kostüme:Christian Schmidt//Adrianne Pieczonka:Leonore, Jonas Kaufmann:Florestan Copyright:Monika Rittershaus

Salzburger Festspiele 2015/Ludwig van Beethoven/Fidelio/Premiere am 04.08.2015/Musikalische Leitung:Franz Welser-Möst/Inszenierung:Claus Guth/Bühne und Kostüme:Christian Schmidt//Adrianne Pieczonka:Leonore, Jonas Kaufmann:Florestan
Copyright:Monika Rittershaus

Scalzo e sudato ( Guth qualche risparmio lo fa solo sulle scarpe di Kaufmann) il nostro Florestan muore , Beethoven trionfa , le centinaia di maestranze riarrotolano il mega tappeto per la prossima replica , le kaufmanniane doc acritiche gridano al miracolo . Io no, non prendo tutto per oro colato , mi dispiace . Lo spettacolo l’ho visto e tutto sommato sono contenta che la mia voce fuori dal coro sia comunque un gesto d’amore per il mio amatissimo tenore che dal suo caro amico poteva sperare qualcosa di meglio , anche una maglia meno pesante.

Elaborazione grafica di Josiane Mouron

Elaborazione grafica di Josiane Mouron

6 thoughts on “Fidelio: dal teatro alla televisione

  1. Ignorato? Mai ! per quanto mi riguarda, è piuttosto il pudore dell’ospite rispettosa che si trova per una volta in totale disaccordo con la cara padrona di casa (ed anche, questa volta, con la maggioranza delle idolatrici, che hanno detestato la produzione). Devo dire che mi sono innamorata di Welser-Môst – Schubert? non ci avevo pensato, ma si, perché non? Io ci vedevo un altro grande viennese che non lo era – Gustav Mahler.

    • Veramente ,…la maggioranza lo ha come al solito idolatrato , spiegato , interpretato i reconditi significati , mai criticato!comunque io mi ritrovo il mio “esprit libre” e mi va bene cosî

  2. Come ti ho accennato in precedenza questo rovesciamento filosofico mi ha angosciato gia’ prima di vedere l’opera, che ho visto su Orf 2 con i sottotitoli, infatti il testo ha ben poco a che fare con quello che si vede. E’ qui il grande contrasto che ci lascia stupiti, qui e’ la genialita’ della regia, mentre i personaggi parlano della grande gioia della liberazione e del ricongiungimento, i volti sono stralunati e mostrano tutta l’angoscia della impossibile felicita’. Ma cosi’ e’ purtroppo, chi ritorna oggi ad essere normale dopo aver visto la guerra (non diciamo quale)? Peccato, e’ finito in pochissimi anni anche il tempo del Fidelio di Zurigo, cosi’ candido e ottimista dal finale trionfalmente esaltante l’amore coniugale. Infatti, anche quello non c’e’ piu’, non so se lo avete notato. Fine dell’utopia, non resta che crollare al suolo con tanto,rumore, cosa che jk ha saputo fare senza neanche farsi tanto male, poi chi sa?

    • Di cadute gliene ho contate sette …..tra scivolamenti e slittamenti vari. Stai sicura che il grande istrione non si fa male davvero.
      Il mondo , per me , non é ne migliore ne peggiore di sempre …Beethoven si , lui é sempre grande . Lui ha scritto l’inno all’amore coniugale . Claus Guth ha pensato bene di fare un’altra cosa . Peccato , gli é venuto uno spettacolo in gran parte irrealizzato , poi ci pensa Jonas a salvarlo!

  3. Penso che il mezzo televisivo abbia aggiunto valore! Non saprei perché ma sento che sia così! Sul caro ragazzo che dire!!! ??!L’appannamento avvertito alla prima,in radio, non l ho sentito….Forse rapito dalla capacità unica di rendere credibile e definitiva ogni sua adesione a un progetto registico di spessore!

    • Una volta tanto , tranquillamente , dissentiamo . Purtroppo perô io c’ero e per 23 minuti di Jonas ho speso decisamente troppo!

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