Che facciamo quest’estate?

Come tutti coloro che si sono trovati orfani dei loro progetti musicali per i prossimi mesi e soprattutto con poche prospettive di rientrare normalmente a breve in un teatro o in auditorium a godere in compagnia di altri appassionati  la gioia dell’ascolto dal vivo ho passato questo lungo periodo di vuoto nutrendomi di streaming più o meno recenti che generosamente i teatri  e le fondazioni hanno generosamente messo gratuitamente in rete .

Adesso però , di fronte ad alcune nette posizioni che alcuni grandi Enti hanno preso tirando un grosso rigo di stop per molti mesi o addirittuta per l’intero anno 2020 si assiste a una sorta di rincorsa a riaprire in qualche modo plausibile l’attività musicale approfittando dell’estate in arrivo  e della possibilità di usufruire di luoghi all’aperto che possano garantire , pur nelle regole del distanziamento , la possibilità di fare teatro sia di prosa che musicale.

E’ come una rincorsa ad inventarsi qualche cosa di plausibile e di probabile che comunque lascia perplessi sulle modalità che potranno essere seguite.

Come per altri settori cosidetti minori manca , specialmente nel nostro paese un indirizzo univoco su quello che concretamente si potrà fare durante la prossima , ormai imminente estate .

Sembra un po’ di assistere a chi la la spara più grossa e si legge sottotraccia la paura che con la scusa della pandemia vengano a cadere le poche sovvenzioni sicure per  i teatri minori e per le iniziative meno titolate.

La speranza comune a tutte le masse artistiche e tecniche di recuperare un po’ di giornate lavorative si unisce alla speranza di noi spettatori , ma la domanda è anche questa : quanti saranno i coraggiosi che vorranno tornare a radunarsi  con tutti i distanziamenti canonici in nome dell’arte in tutte le sue forme teatrali?

Mi pare di capire che esista una linea guida che prevede nel numero di mille spettatori il massimo di persone da riunire per ogni tipo di spettacolo e allora il discorso si fa anche economico . Cosa si potrà proporre senza alzare i prezzi dei biglietti che offra anche una garanzia qualitativamente passabile? 

Come diceva la canzone : lo sapremo solo vivendo …ormai mancano pochi giorni al vedere concretamente i programmi sicuri e non futuribili che molti teatri hanno già messo in rete .

Estate libera , senza progettazioni costose e forse velleitarie e comunque sempre nella speranza che il mostro pandemico confermi la sua fase anche se solo temporaneamente discendente .

Occhio ai programmi , liberi tutti . comunque abbiamo sempre la nostra preziosa scorta di DVD per nutrire la nostra fame teatrale , come durante la guerra  ( chi è vecchio se lo ricorda perlomeno per sentito dire ) al posto del caffè si era bevuta anche la cicoria.

One thought on “Che facciamo quest’estate?

  1. Buongiorno gentilissima.
    A proposito di riaperture ha avuto modo di sentire la bella intervista su Radio 3 a Kaufmann e le sue perplessità riguardo al futuro?

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