Ricordi eoliani

Ci ho girato intorno tante volte all‘isola di Stromboli , in regata o quando eravamo in crociera nelle Eolie e ogni volta quella montagna fumante mi ha sempre provocato un brivido di sgomento.
Ricordo una notte senza vento , la barca procedeva lenta e noi sotto la Sciara di fuoco vedevamo rotolare in mare lapilli incandescenti , lo sguardo era incantato dallo spettacolo , ma anche intimorito .

Non mi è dispiaciuto quando si è alzata una bava di vento e ci siamo lentamente allontanati dall‘isola.
Ma la volta che mi ricordo con più emozione fu quando all‘ancora in rada , si chiama Peppe e Maria , il mio avventuroso consorte e figli decisero la scalata notturna al vulcano .
Loro contattarono la guida , io sarei rimasta a bordo , a controllare l‘ormeggio. Mi addormentai presto quella sera e verso mezzanotte fui sballottata qua e la , quasi caddi dalla cuccetta .
I miei prodi non erano tornati , andai in coperta e a occhio e croce la barca si era mossa , ma non di molto . Sveglia come un grillo mi misi a traguardare la costa , il moletto e le altre barche .
Non mi pareva stesse succedendo più nulla , ma il sonno era sparito e per prudenza accesi il motore pregando tutti i santi e le madonne isolane che i miei tornassero al più presto .
Invece i miei prodi tornarono solo al mattino , l’onda anomala aveva gettato lontano il nostro tender e senza mezzi non potevano rientrare .
Così mentre l’equipaggio dormiva a terra la povera custode se ne stava a bordo sola sola.
La mattina arrivarono su una barca ..presa a prestito e comincio‘ la ricerca del nostro gommoncino . Giro totale dell‘isola e lo vedemmo a terra , ma a Ginostra,
Per riaverlo dovemmo pagare il salvataggio in mare …nonostante che portasse ben scritto Tender to Gap sulla fiancata . Ma ci raccontarono di averlo trovato dalle parti di Strombolicchio , come contraddirli?
Non mi diedero nessuna soddisfazione circa la mia nottata solitaria , ma l‘onda anomala c‘era stata davvero , ed era andata bene che non mi si fosse mollata l‘ancora!
Il ricordo più bello però resta il meraviglioso pesce spada , più grande del barchino su cui era adagiato . Quei tranci freschi comprati sulla nera spiaggia furono una delle mie più belle performance culinarie mai realizzate.

L’opera

Il mondo della lirica ha in se una componente fiabesca , irrazionale , incantata che va bene aldilà del testo e della musica .

L’opera incanta lo spettatore per la somma di tutte le emozioni che regala e qualche volta è addirittura il risultato magicamente combinato di tutte queste  emozioni  che lo spettatore , anche il meno culturalmente preparato,riceve .

Un delizioso esempio è nel film Pretty Woman , passato chissà quante migliaia di volte sui teleschermi e che ancora , incredibilmente attira per la grazia fiabesca della storia e non solo.

C’è a mio avviso nella stupenda scena della visione della Traviata a San Francisco , quando la reazione della spettatrice musicalmente digiuna  ( la messa in scena è quanto di più orribilmente datato e americano ci possa essere) viene raccontata dalle sue emozioni e dall’attenta reazione ad esse del suo incuriosito partner.

Traviata vive la sua storia , a specchio e senza rendersene conto , vive il dramma di Violetta fino al sublime commento  quando la vicina di palco le chiede se le è piaciuta : mi si sono intorcinate le budella! ed è una frase cult che si ripete per sempre nelle menti degli spettatori.

Un diverso modo di sorridere entrando anche solo di straforo nel mondo operistico ce lo offre il sultano dell’Oman che , beato lui , con i suoi petroldollari si è regalato un luccicantissimo , brillante di marmi e di ori, Teatro dell’Opera .

Quest’anno è stata rappresentata la Lakmè di Léo Delibes portata in Oman dal teatro dell’opera di Genova .

Curiosamente la messa in scena è , diciamo così, in abiti moderni ma il bello arriva quando  il documentario inquadra gli spettatori che sono molto ,ma molto pù in maschera dei cantanti sul palcoscenico.

Gli eleganti ospiti provenienti da tutti gli Emirati sono con i loro abiti da sera decisamente più in costume , e che costumi!, dei cantanti in scena .

Effetto deliziosamente straniante  , miracolo della lirica , dove “ogni dramma è un falso”.

Non riesco a sottrarmi alla domanda di rito che tutti i mediamente melomani spettatori italiani mi pongono: ha visto la Traviata di Zeffirelli dall’Arena di Verona ? Si stupiscono alla mia risposta negativa . Avevo rivisto per la centesima volta la Boheme scaligera , ancora una volta colpita dalla meravigliosa direzione di Von Karayan  ma non avevo avuta nessuna curiosità per questa ennesima Traviata postuma che , sapevo, non mi avrebbe detto niente di nuovo. 

Si stupiscono i miei interlocutori , per loro l’ultima zeffirellata avrebbe dovuto diligentemente interessarmi, ed è fatica sprecata spiegare che io , embè , magari trovo più interessanti alcune messinscene meno tradizionaliste .

Fatica sprecata , si va a teatro abbastanza poco dalle nostre parti , e capire che ci sia stata una notevole variazione del gusto lascia perplessi se non un pò offesi i miei interlocutori.

Forse però sono io che sbaglio , la magia dell’Opera arriva per tante strade e se nei nostri cartelloni ci sono sette Traviate , cinque Butterfly e un bel tot di Rigoletti va bene lo stesso, l’importante che agli spettatori arrivi il momento magico nel quale “gli si intorcinano le budella”.

Siamo europei

Non ci hanno fatto una gran bella figura i deputati inglesi pro Brexit al Parlamento Europeo girando le spalle all’Inno alla gioia-

Oggi un’amica inglese chiede scusa sul web per questo comportamento a tutti gli appartenenti al gruppo di cui lei ed io facciamo parte.

Avrei voluto risponderle che anch’io le devo le scuse per il comportamento del Governo italiano che non mi rappresenta per la brutta storia della Seawatch .

Siamo europei , anche gli imbecilli che ci voltano le terga , incantati da quel cialtrone di Neil Farage , siamo europei anche noi con i nostri governanti ugualmente cialtroni che comunque democraticamente e sicuramente per ignoranza  in molti hanno contribuito ad eleggere.

Siamo in un momento storico molto difficile , pressati da Sud e da Est da migliaia e migliaia di diseredati della terra che premono ai nostri confini : fuggono da guerre , fame e carestie e noi ci illudevamo di avere frontiere sicure , nelle nostre case , come ci ha lasciato scritto Primo Levi.Non siamo sicuri e la nostra vecchia Europa che non combatte più al suo interno si trova impreparata ad affrontare questa sconvolgente migrazione epocale

Però i ragazzini che a Salisburgo chiedono al Presidente della repubblica italiana , che sta andando a Casa Mozart ,libertà per Carola Rackhete  , rappresentano quel filo di speranza che cerco di serbare , per le nuove generazioni.

Loro parlavano in italiano , magari con quelle belle erre dure austriache e a me è  venuto in mente quel ragazzino magico che nel Settecento girava l’Europa incantandola per sempre con la magia della sua musica ,quel ragazzo che scriveva le sue meravigliose opere anche in italiano , quel giovane allegro e disperato che sicuramente non viveva un tempo più felice del nostro.

Intanto a Bruxelles intorno a quel tavolone fiorato i ventotto meno uno fanno i giochetti : io ti do una cosa a te tu mi dai una cosa a me . La mia più grande ammirazione va ancora alla grande perdente Angela Merkel , stanca , provata e apparentemente sconfitta consuma l’ultima fatica con la grande dignità che ha sempre mostrato.

In compenso noi siamo rappresentati da un damerino etero-diretto che riuscirà a portare a casa sicuramente il solito bell’esempio di doppiogiochismo italiano.

Oggi chiudo qui , volevo parlare di opera lirica , avevo in mente tutta un’altra cosa ,sicuramente più divertente, ma la tristezza mi ha preso la mano . Fa molto caldo, nell’immediato spero solo di avere buone notizie per quanto riguarda la Capitana. Over.

Voglio ancora sperare

Un paio di giorni fa al mare , Portonovo è bellissima , ma difficile entrare in  acqua per una persona come me che in questo momento ha problemi di deambulazione.

Una gentile quarantenne si offre di aiutarmi ad entrare in acqua , la ringrazio e mentre sto un po’ a mollo dopo avere ringraziato la garbata signora mi scappa di fare un commento ( stai zitta Adriana!) sulla situazione generale e sul problema migranti .

La gentile e bella signora , garbata , educata e poco informata per scelta mi dice che :insomma prima bisogna pensare agli italiani!

Pensi , mi fa , mi dicono che ci sono persionati che vanno a rovistare nei rifiuti al nostro supermenrcato .

Li ho visti anch’io , per la verità li vedo da anni , ma adesso evidentemente se ne accorgono tutti . Sorridendo , per non entrare in  polemica, abbastanza ridicola sul basciasciuga , dico solo : adesso poi le pensioni le tagliano pure !
Mi guarda inorridita : nooo , adesso mettono tutto a posto ! 

Mi faccio riportare a terra e mi taccio sconfitta .

Ma non è  finita perché c’è di peggio : la dolce giovane signora vicina : due deliziose bambine ben educate , passa un vecchio “vo Cumprà” di quelli che hanno la licenza mi spiega compunta lei , ci voleva un po’ d’ordine con quello schifo degli anni scorsi .

Non ce la faccio a stare zitta e dico : infatti abbiamo ributtato tanti nelle clandestinità e nella malavita. Penso al mio amico tunisino col quale parlavo in francese e lui era tanto orgoglioso della nostra amicizia . Chissà dove sarà finito , probabilmente a fare il pucher.

La giovane bella , educata signora dalle belle bambine mi dice : ma io sono fascista! voglio l’0rdine….

Non mi era ancora mai successo , penso all’abisso di ignoranza storica , al terribile vuoto morale di quella affermazione festosa .

Cerco di replicare sorridento : ma no , tu sei una persona civile ,democratica .

No, no : io sono fascista e me ne vanto!

Da due giorni non vado al mare , è troppo caldo , e poi so che guardando a destra e sinistra dal mio ombrellone che ho da mezzo secolo troverei solo persone che mi parlerebbero per slogan, con quelle terribili frasi fatte che il Ministro della Paura ( prossimo presidente del Consiglio) ha bene inculcato nelle povere teste ignoranti del nostro popolo bue.

Però voglio avere ancora speranza nel mondo e allora mi metto pazientemente ad aspettare con la forte e serena Carola Rackete  che la farsa ignobile della Sea Watch si concluda .

Negli occhi di quei ragazzi abbandonati sul ponte non c’è neanche più disperazione , vedo quella rassegnazione quieta dei perdenti della terra , se si buttassero in acqua , belli e atletici come sono , affogherebbero perché loro , in Africa , nei loro paesi spesso sono lontani dal mare e non sanno nuotare .

La mediatrice , volontaria , cerca di tenerli tranquilli . Quell’equipaggio è la dimostrazione che forse nel mondo non tutto è perduto.

Mi verrebbe tanta voglia di parlare di Antigone , di Sofocle , della legge degli uomini e della  legge morale .

Mi trattengo , tanto tanti pennivendoli lo faranno, io lo scrivo per compensare il momento di orrore borghese nel quale sono imbattuta in spiaggia , un paio di giorni fa.

Ho tanti nipoti , per quello che mi resta da vivere spero che in loro ci sia una scintilla vicina a quella che serenamente brilla nell’animo di quella ragazza tedesca , abituata a cavarsela , a studiare , a navigare tra i ghiacci e nelle calure mediterranee.

Io posso solo essere orgogliosa di lei , creatura umana dura , decisa e moralmente tenace come una parte di quel popolo tedesco al quale mi sento intellettualmente molto vicina.

In difesa del cane

In un mondo di gatti e gattofili sento il bisogno di parlare del nostro amico fedele.

Non ho certo la penna di Thomas Mann ( e spero che tutti abbiano letto Cane e padrone) , sono solo una povera pennivendola di periferia che però si è stufata di tutta questa “gatteria “ dilagante sui social.

Premetto che ho sempre avuto cani e gatti , come me le mie sorelle e prima anche  nella mia famiglia di origine gli animali domestici non sono mai mancati.

I gatti li ho cominciati ad avere per..necessità pratica . Nel mio giardino scorrazzavano topi ed altre specie e in anni lontani i gatti erano capaci di cacciare anche grossi toponi imponenti , anche se a onor del vero era sempre più bravo un basstto meticcio che addirittura mi portava trionfante le sue prede fino ai miei piedi , in cucina.

Poi i gatti si sono fatti signori e i roditori li guardavano con indifferenza passeggiare tra le siepi, per loro croccantini ( e solo della marca gradita , prego!).

Allora sono passata ai gatti “belli” e di razza che confacevano il mio senso estetico , ho quintalate di fotografie con i miei certosini in posa , ruffiani e elegantemente , mollemente vanitosi.

Anche il povero fratello bastardo ( un certosino nero) si pavoneggiava tra  i nobiil fratelli che tolleravano signorilmente la sua presenza.

E vengo a parlare dei cani , anzi del cane : presenza ingombrante , sempre tra i piedi , anche a letto ti si appiccicava a mò di zerbino con rischio cadute garantite.

Occhio languido per la richiesta di andare a fare un giretto , orecchio sollevato appena riconosceva il suono del motore della macchina del padrone.

Straziato al vedere la valigia pronta , pronto ad ogni richiamo , con la speranza di una carezza, scodinzolante sempre e se non gli davi da mangiare aspettava paziente e fiducioso.

Ho avuto bassotti meticci, pelosetti bianchi e marrone di razza indefinita e poi ho avuto due splendidi rodesian ridgebak, in sequenza uno buono buono e disobbidiente e uno un po’ più agitato ma molto più intelligente .

Il cane è parte della casa e quando ci lascia perché la natura ha compiuto il suo ciclo ti senti davvero in lutto , perché viene a mancare una importante fetta della tua famiglia.

Lo sguardo di un cane ti ripaga di tante fastidiose cure che comunque gli devi, nel suo sguardo c’è molta più umanità che in quella di molti esseri umani .

Il gatto no , ti guarda e poi si allontana altezzoso , il suo è un mondo a parte , con la sua bella dose di mistero.

Avviso ai naviganti

Per un mistero della rete che ho subito senza potere intervenire per una settimana il mio blog non ha funzionato bene.

Ho perso foto e articoli e soprattutto i miei cari fedeli seguaci non mi hanno più trovato sulle loro mail.

Per favore , , iscrivetevi di nuovo , adesso Altrodime ha ripreso a funzionare sui social , ma chi , dall’altra parte del mondo mi seguiva solo sul web potrebbe avere perso le mie coordinate .

Io ci tengo ai miei venticinqe lettori….

Spero di leggere di nuovo e presto i vostri commenti, comunque c’è sempre il modo di trovarmi anche sulla pagina Facebook!

Il Gala Rolex

Lo avevo deciso da tanto tempo che non ci sarei andata anche se sarebbe stata la prima volta dopo tanti anni di fedeltà non andare a sentire Jonas Kaufmann alla Scala.

Fino all’ultimo la mia agenzia musicale mi ha ripetutatamente offerto posti , increduli per la mia defezione , ma complice un problema di deambulazione che spero di risolvere a breve , non me la sentivo di andare a sentire questo spezzatino in chiave sponsorizzata.

Non avevo calcolato che già verso le nove e mezzo il mio telefono sarebbe stato pieno di spezzoni del concerto , ovviamente quasi solo quelli riguardanti il bien-aimé quindi praticamente posso dire di avere potuto verificare de-video quanto avevo sospettato sarebbe accaduto.

Sorvolo sulle direzioni orchestrali , sorvolo su Florez che mi è tanto simpatico quando canta a Pesaro il suo strepitoso Rossini , sorvolo sulla Sonya incinta , e mi dedico alla mia considerazione sul rientro del tenore dopo il boccone per traverso che ha fatto piangere le tante ammiratrici corse a Parigi per rivedere l’ennesimo Cavaradossi del nostro.

Ho sentito tante volte dal vivo la grande aria dall’opera Innominabile e non mi è sembrato che aggiungesse niente , come anche il duetto dell’Otello , che resta sempre comunque uno dei momenti migliori del suo repertorio ,ma dove un filino di dispiacere per non esserci stata mi è venuto dallo splendido “Rachel , quand du Segneur” dalla Juive di Halèvy.

Lì il solito mostro di interprete mi ha fatto venire quel brivido irripetibile che solo lui sa dare alle sue interpretazioni , nonché per il bis , un autentico  commercial del nuovo Cd :l’amatissimo da me “Grüss mir mein Wien”,come dire venite alla mia prossima già molto reclamizzata tournée di arie viennesi.

Dal numero abbondante di riprese-riprese dai video di casa ho capito che moltissime fedeli hanno saltato l’evento , mi hanno fatto tenerezza le riprese storte , un po’ il video , un po’ la libreria di casa , tutte però festosamente esclamanti : Jonas  is back ! Jonas è tornato!

Nessuno dubitava della sua festante abbronzatissima riapparizione , io semmai avrei sperato anche un pochino di dieta in più , che non gli avrebbe fatto male.

Velo pietoso sul finale con il brindisi della Traviata , indegna fine stile dopolavoro , forse in certi casi credo di avere un’anima alla mister Hyde , 

Infatti anche solo rivedendolo sul telefono ho cominciato a ululare.

Anita e la Georgia

probabilmente non avrei seguito con interesse i moti popolari che avvengono in Georgia se non avessi tra i miei cari amici  cantanti un’amica particolarmente brava e contemporaneamente così vicina al mio cuore.

Conosco Anita , e ho imparato a pronunciare il suo difficile cognome : Rachvelishvili da molti anni ormai , praticamente da quando la scoprii nella mirabile Carmen della Scala nella quale  fece il suo clamoroso debutto.

Poi tramite una cara amica comune ho cominciato a seguirla anche in varie occasioni e sono stata da lei in camerino tante volte, quando il suo gentilissimo marito Otari ( una montagna di gentilezza) mi veniva a prendere ,anche all’Opera Bastille dopo una sua clamorosa Dalila.

Ho la sua amicizia su Fb e mi incuriosivano i suoi post in quegli  strani caratteri che sembrano un merletto e lei orgogliosamente  mi ha raccontato del suo paese nel quale vivono circa tre milioni di persone che parlano quella strana lingua e scrivono in quello strano modo.

C’era molto orgoglio quando me ne parlava , un piccolo paese ai confini del Caucaso, dove quasi tutti i cognomi finiscono in “vili” .

Spesso nel suo camerino ho visto parenti e amici georgiani,c’è in questa bellissima donna forte , forse per me in questo momento il miglior messosoprano del mondo , un forte attaccamento alla sua terra.

Adesso Anita posta immagini di guerriglia , feriti, gente a terra . Sicuramente un piccolo paese indipendente dalla Russia da troppi pochi anni per non essere ancora sotto una minaccia continua .

Ho visto campi tagliati in due dal filo spinato , l’Ossezia è molto vicina , anzi praticamente questo piccolo paese orgoglioso è vittima di equilibri che non riesce a gestire , schiacciato com’è dalla Russia incombente.

Eppure , lei mi spiegava , che i giovani si sentono molto vicini all’Europa , vivono la loro orgogliosa diversità e difendono la propria autonomia conquistata da pochissimi anni.

Un servizio televisivo raccontava  che la Georgia è uno dei paesi più poveri di quella parte del mondo che sembra tanto lontana e che in realtà non è molto lontana da noi.

Con l’aiuto del traduttore , ma chissà cosa ne viene fuori davvero , cerco di seguire le vicende georgiane , quando vedo immagini di Tblisi mi metto in ascolto con più attenzione .

Nel nome di una grande cantante che adesso soffre i problemi della sua patria così tanto amata e altrettanto orgogliosamente difesa.

Da donna a donna

L’immagine di Angela Merkel che si regge le mani, che stringe le labbra e trema tutta ,poi velocemente si muove e quasi corre a terminare la sua carrellata di rappresentanza mi ha fatto capite una volta di più , se ce n’era bisogno, che quando le donne ce la vogliono fare hanno veramente quella marcia in più che fa del “sesso debole” il vero protagonista della specie umana.

Per non parlare dell’altra grandissima donna che è Elisabetta II : gliene hanno fatto vedere di tutti i colori in famiglia e non solo , ma il suo senso del ruolo interpretato con uno stile eccelso , la sua deliziosa arte dell’essere sempre perfettamente in tono la rende ,ormai novantenne, un mito assoluto.

Entrambe le donne si vestono con la monotonia dello stile perfetto . cambiano solo il colore , le giacca della Mutti e i cappottini della Regina sono spesso anche messaggi da manuale , come il cappellino pro-euro blu con le margherite gialle , garbato e subliminale .

La Merkel in galleria alla Statdsoper di  Monaco , insieme al marito senza giacca ,ad ascoltare il suo amato Wagner e non c’erano scorte visibili in giro.

la Regina che non batte ciglio alla cafonata di Trump che le passa avanti e le da quasi una pacca sulla spalla.

Sono atteggiamenti forti nella loro diversità, io credo che ci sia nella femminilità , nelle sue accezioni migliori , la dimostrazione di uno stile del tutto precluso agli uomini : abituate al ruolo di sudditanza millenaria  ( ma la prima società fu matriarcale) abbiamo elaborato la forza interiore che nelle espressioni più alte si manifesta nello stile assoluto .

Poi c’è tutta la retorica di Eva contro Eva , non è colpa nostra se nel vocabolario corrente esiste la fratellanza e la sorellanza ce la siamo dovuta inventare ( e neanche tanto bene).

Ho fatto politica per troppi anni per non sapere che le donne hanno elaborato anche strategie , diciamo così , alternative; che non è tutto oro quello che riluce , ma ogni sera , se voglio avere buone informazioni politiche,mi metto in ascolto di un talkshow in cui non si alza la voce e si risponde educatamente ( sennò le tolgo l’audio ) è da Lilli Gruber che vado.

Se non altro per le belle giacche di Armani che mi piacciono tanto.

Scespirelli

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Non si sa se se il nomignolo lo avesse coniato Carmelo Bene o addirittura fosse uscito dalla penna caustica di Ennio Flaiano , certo è che Franco Zeffirelli certe battute ironiche le attirava .

Addirittura dal suo nome è nato un aggettivo “ zeffirelliano “ e non è un complimento .

Eppure tanti anni fa , nei primi anni sessanta , io giovanissima e commossa vidi a Venezia alla Biennale Teatro al teatro della Fenice un esaltante Romeo and Juliet in inglese con straordinari attori giovanissimi . Emozione che provai di nuovo vedendo la versione italiana con Giancarlo Giannini e Annamaria Guarnieri.

Poi non ho più provato di quelle emozioni col teatro di Zeffirelli , meno ancora con i suoi allestimenti operistici troppo pieni di gente e di orpelli.

Ancora più fastidiosi i film operistici oltretutto rovinati  dal playback , anche se di questo non possiamo addossargliene la colpa , ancora non esisteva lo streaming in diretta.

Si considerava moltissimo e in un certo senso era giusto considerarsi un grande : il bambino bellissimo e irregolare in una società ancora perbenista , orfano prestissimo aveva avuto dalla sua la fortuna di nascere a Firenze , di vivere nel bello e nella perfezione , in una città nella quale si trovavano vecchie signore inglesi che amavano  aiutare un piccolo orfano ,

La sua formazione è stata un mix da feuilletton con i notevoli risultati fino a farne quel personaggio amato/ odiato famosissimo ed esaltato soprattutto nel mondo anglosassone,

Oggi lo si racconta con enfasi anche se da decenni i suoi film fossero decisamente brutti e i suoi allestimenti operistici pericolosamente datati , zeffirelliani appunto.

Un fiorentino con tutti i pregi e tutti i difetti di chi nasce da quelle parti e che forse è addirittura sopravvissuto a se stesso.

A proposito del Volo

 

 

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Leggo da qualche parte che il Sindaco di Verona ha pensato di porre pure una targa per onorare la presenza dei cantanti che formano il terzetto de Il Volo , addirittura all’Arena di Verona.

Ora , dando a tutti la possibilità di lavorare , il diritto di cantare come piace a loro , il diritto di avere successo : sono tre bravi ragazzi inseriti in un bel giro musicale  che  con molta spregiudicatezza vengono chiamati anche i “tre tenorini” niente sdarebbe da eccepire .

A parte che uno dei tre canta in una tonalità più baritonale quello che mi colpisce è il livello di analfabetismo culturale dei nostri politici , nel caso del sindaco di Verona.

In quella che una volta si sarebbe detto retoricamente “la patria del belcanto” pensare che in Italia i massimi onori vengano rivolti a questa specie di trio neo-melodico , senza rendersi conto che è veramente un’offesa alla lirica decidere di premiare in modo così plateale quello che garbatamente definirei un successo mediatico di profilo popolare .

Vero è che abbiamo anche il grande tenore Bocelli che è diventato ambasciatore ufficiale della lirica italiana in tutto il mondo , anche in questo caso niente da dire  in proposito .

I suoi dischi li vende bene , la sua voce è piacevole , il prodotto è ben confezionato , non è colpa sua se viviamo in un paese colpito da analfabetismo musicale di ritorno.

 

 

Non ho mai minimamente pensato che i politici italiani capissero un tubo di musica , basta leggere la splendida invettiva di Quirino Principe in merito , ma arrivare alla targa commemorativa sul muro dell’Arena mi pare veramente eccessivo.

Un paese sordo , un paese ignorante , un paese nel quale non viene insegnato nelle scuole “normali” a suonare uno strumento , oppure almeno ad ascoltare la musica vera , quella che qui nacque e che da qui si diffuse nel mondo intero.

Un paese cieco e sordo che rinnega le sue origini non ha speranze , mi pare giusto finire nel baratro in cui siamo precipitati , ma la colpa non è di chi ci governa adesso . La colpa è tanto più lontana e non ne sono immuni tutti quelli che ci hanno governato perlomeno negli ultimi cinquanta anni.

 

I tagli alla cultura in generale e alla musica in tutte le sue maifestazioni in particolare ci hanno reso tutti orfani culturalmente , “non ci resta che piangere” come dissero profeticamente Benigni e Troisi .

Si viaggia meno , si legge di più.

 

 

Unknown

 

La solita occhiata ai social la mattina con conseguente profonda irritazione

e/o vergogna per la situazione politica nazionale , poi per fortuna c’è il tempo per la lettura vera .

Certe volte si tratta addirittura di ri-lettura , con stupore penso cosa si può capire di certi libri quando si è molto giovani , in ultima analisi quel poco di conoscenze e saperi che uno accumula nella vita è fatto di sovrapposizioni: la costruzione fragile , emotiva della gioventù, l’approfondimento meditato di quando si diventa grandi e la comprensione vera totale nel diventare vecchi.

 

Lo stesso avviene  anche nell’ascolto musicale : se a tredici anni consumavo un vinile con il Preludio e morte di Isotta ,lo facevo con lo sguardo sognante , poi ho cominciato a sentirlo con la testa , oggi lo sento  dentro come una cosa mia.

Per questo vado anche meno in giro per vedere il “già visto” , magari a suo tempo in un’edizione memorabile , irripitibile.

Non essendo affetta dal morbo “ mattioliano” per il piacer di porle in lista scelgo molto di più di una volta , sempre con qualche filo conduttore per quanto riguarda alcuni/e cantanti amati e magari seguiti anche dai loro primi successi.

 

Guardo con tenerezza i post degli amici affetti da bulimia operistica ,  li seguo con affetto e sono anche grata loro perché così mi raccontano tanto teatro che non ho più voglia di ri-vedere e ri-sentire .

Per quello oggi abbiamo veramente una ricchezza infinita di occasioni su Youtube. C’è davvero tutto!

Ci sono stati dei momenti della vita in cui si è vissuto il massimo di emozioni che sono dati dall’esserci stati proprio lì , quel giorno.

Un concerto di Abbado a Ferrara , i Puritani con la Callas , un Don Carlo a Monaco.

Lo stesso per i libri : ricordo ancora l’emozione di quando chiusi La montagna incantata : addio Hans Castorp onesto beniamino della vita…..

Questo ricordo mi riporta addirittura alla preistoria culturale quando con un gruppo di amici ci riunivamo per  un gioco nel quale vinceva chi indovina più “incipit” o chiusure dei libri letti.

Non credo che un simile gioco sarebbe proponibile anche solo alla generazione successiva , si hanno troppi interessi volatili in giro per passare serate a raccontarsi i libri letti .

Ora , se va tutto bene , dibattono della fine del Game of throne, confesso la mia grave carenza , non ne ho visto neppure una puntata.

 

E se voglio essere proprio triste penso a chi e come si prenderà tutti questi libri da cui sono circondata.