E’ difficile anche soltanto leggere di terribile fatti di cronaca che sconvolgono il nostro mondo di gente “normale” , ma quando la televisione ci sbatte in faccia una storia terribile e assurda come quella di quel ragazzo che ha sterminato la sua famiglia ci sembra proprio impossibile accettarle la realtà.
Mi è venuto incontro un bell’articolo di Ammanniti , un illustre psichiatra che ci riporta ad un pensiero diffuso nell’adolescenza , la sparizione del padre e della madre come rimozione totale della vita nel momento di trapasso dalla difficile età della crescita al momento in cui si deve diventare adulti.
Nel suo bell’articolo lo psichiatra invita i genitori a cogliere i segnali nascosti del disagio , i pensieri indicibili che comunque vagano nel pensiero del difficile trapasso esistenziale.
Allora mi sono soffermata sui miei ricordi di madre , ormai i mei figli sono a loro volta genitori di figli più o meno grandi e ho cercato nella memoria lontana se avessi mai colto forti disagi e contrasti nei figli .
Ebbene , me ne sono ricordati molti ; uno in particolare quando un figlio mi accusò di un grave atteggiamento : tu e papà andate troppo d’accordo!
Spesso ancora adesso , quando gli ex figli piccoli ci raccontano il loro film della vita familiare spesso mi sono chiesta se abbiamo visto lo stesso film , si imprime nei figli una vita che è la nostra ma nella quale spesso i ricordi non coincidono .
Il difficile mestiere di genitore forse un tempo è stato più facile , ma il pericoloso atteggiamento di farsi amici dei figli , diffuso nelle generazioni più recenti contiene in nuce tutte le trappole esistenziali che rendono più difficile quel rapporto di deferenza e rispetto che una volta si chiedeva ai padri.
Più ci penso e più mi intreccio nel pensiero : forse bisogna proprio ritornare ai classici , in Grecia avevano già capito tutto.
In conclusione del mio sconclusionato pensiero c’è un sola certezza : è comunque difficilissimo fare il genitore ed è matematicamente certo che comunque si sbaglia sempre qualcosa.