Ritorno al cinema

Tra le abitudini di un tempo forse quella vistosamente cambiata è quella di andare al cinema come svago  , luogo di incontro , premessa per una serata da finire in pizzeria.

Quando sia cominciato il lento abbandono di questa abitudine di vita non  lo ricordo , so solo che dall’inizio della pandemia è come se un sipario si  fosse chiuso definitivamente.

Troppe le offerte sulle varie piattaforme , una scelta talmente vasta che spesso ho finito per passare un tempo lunghissimo a cercare il film che mi interessasse davvero fino a chiudere stanca la tv senza avere scelto niente e buonanotte.

Poi qualche giorno fa , forse perché il soggetto del film mi incuriosiva davvero : il teatro nel teatro è sempre un tema molto affascinante ho cercato disperatamente una compagnia per tornare al cinema.

Inaspettatamente l’ho trovata e sono andata in quella strana struttura per me un po’ lunare che è un multiplex nel quale faccio anche un po’ fatica a raccapezzarmi tra tutti i numeri delle sale.

Mi sono sentita un’aliena ma quando mi sono seduta in sala :,comodissima la poltrona con appoggiatesta , frastornata da un audio forse un po’ troppo forte ho capito che andare al cinema può essere ancora una cosa possibile e divertente.

Forse ci vuole un film per cui valga davvero la pena di uscire dal mio guscio comodo casalingo che non mi faccia scattare la voglia di cambiare canale  ( mi è successo anche a teatro, lo confesso ), davvero il gioco deve valere la candela .

Se ripenso a quando ragazzina andavo al cinema tanto spesso, il cinema di periferia di terza visione vicino casa era una meta quasi quotidiana , capisco quanto sia cambiato tutto il modo di vivere di questi miei ultimi anni di spettatrice incallita.

Per la cronaca il film che sono andata a vedere è la Stranezza di Roberto Andò , valeva la pena di rompere una brutta abitudine basata sulla pigrizia. Ho fatto pure un mini abbonamento per tornare al cinema nei prossimi tre mesi.

Chissà se avendo rotto il ghiaccio non impari la strada per andare in quella periferia fuori mano dove resta praticamente l’unico cinema sopravvissuto in città.