Lauree

Fa un certo effetto arrivare al quarto nipote laureato anche se in realtà sono a metà percorso perché ce ne sono altri quattro che , prima o poi , completeranno i loro studi.
Non credo realisticamente di arrivare a vederli …intanto sono molto orgogliosa di questi primi quattro.
Tutti con modalità diverse , in diversi Atenei , una addirittura da remoto e io clandestina ero uscita di casa rischiando perché eravamo nel lockdown più duro.

Devo dire che ogni volta la cerimonia di laurea mi commuove e non mi commuovo solo per i miei ragazzi .
Spesso mi fanno tenerezza quelli con voto di laurea più basso , stranieri e con la pelle non sempre chiara.
Ricordo al Politecnico di Milano l’orgoglio di una ragazza , sicuramente di origine slava che si è stretta al petto la sua conquistata laurea e una intera tribu di amici , con strumenti africani , che hanno accompagnato il loro laureato fino alla strada sotto una triste pioggia dicembrina , portando un bellissimo colore felice all’ amico finalmente ingegnere. Qui ad Ancona dove si riconoscono le intere famiglie del sud ( per loro questo è già un Ateneo nordico ) i nonni , gli zii, tutti orgogliosi di questo traguardo prestigioso per il loro ragazzo e la loro ragazza.
Un cinesino in videochiamata con la famiglia lontana , quello mi fece più tenerezza di tutti.
Ho avuto anche un bocconiano , lì l’atmosfera era molto « americana » , molto meno interessante sul piano umano. Della nipote laureata in remoto ricordo le facce, non tutte ben inquadrate dei docenti che ancora non avevano imparato bene l’uso dello smartworking e poi fui cacciata addirittura dalla stanza!
Potrei andare tanto più lontano nella memoria , alle lauree dei figli , ma quello era un secolo diverso e non me lo ricordo neanche più tanto bene.