Freddo in Europa

Si è messa uno scialletto di lana sulla giacchetta striminzita d’ordinanza Ursula von der Leyen e sembra l’immagine iconografica di questa Europa al freddo e non solo in senso metaforico.

La foto che la ritrae coperta per proteggersi dal freddo forse viene dalla Lettonia , già da quelle parti il problema della mancanza di  materie prime per riscaldarsi deve essere più urgente che dalle nostre parti.

Per quanto riguarda il nostro paese leggo per contrappasso da una ricerca dell’ONU che probabilmente fra quattordici anni a Cortina non ci sarà più la neve per sciare .

Con il crudele egoismo dei vecchi ho pensato che la cosa ormai non mi riguarda  più , certamente tra quattordici anni , qualsiasi sia il resto di giorni che mi resta sicuramente la mancanza di neve non sarà il mio problema: chiusi  gli sci dopo una bellissima discesa alle Cinque Torri un lontanissimo lunedì di Pasqua di inizio secolo.

Mi sembra che dopo la pandemia  che ha   sconvolto la vita di tutto il pianeta si stia correndo verso una strana strisciante catastrofe planetaria.

La guerra in Ukraina , la pazzia di uno Zar resuscitato dalla Storia , le speculazioni finanziare globali , il mutamento climatico: questo è il mondo che lasciamo alle nuove generazioni .

Mi domando solo se saranno in grado di affrontare tutto questo , se troveranno in sé la capacità di rinnovare il senso della vita in una dimensione nuova.

Lo penso con la speranza che mi  infondono i miei numerosi nipoti già avviati nel mondo del lavoro e quelli che ancora si preparano alla vita.