Una storia inglese

Una nobile fanciulla , alta come una pertica , il naso un po’ così ma  due splendidi occhi azzurri.

Sposa , dopo averlo incontrato solo quattro volte, il  principe delle fiabe e si veste come una meringa il giorno delle nozze .

Conciata malissimo prosegue le sua vita , colletti larghi come bavaglioli , gonne a mezz’asta e abiti da sera inguardabili , il marito le mette platealmente le corna con la sua adorata amante di sempre e forse solo allora lei si sveglia .

Mai un cambiamento fu più repentino : la fiaba la racconta il look che cambia decisamente in meglio , la moda ci dice tutto quello che ancora lei si tiene dentro ,ma comincia a fare cose aborrite a Corte : visita i poveri e i malati , stringe la mano ai malati di Aids, corre da suor Teresa di Calcutta e combatte contro le mine antiuomo.

Madre amorevole dei due adorati ragazzi osa portarli via da corte durante una battuta di caccia.

Poi si guarda intorno e trova anche un primo accompagnatore che fa inorridire la suocera regale :addirittura di origine pakistana .

Inevitabile il divorzio , dopodichè si mette addirittura con un miliardario egiziano.

Come può finire la storia lo sceneggiatore folle che ha pensato questa trama? Aveva due strade , un grigio happy end in una tenuta , magari uno chateau in Francia o buttarla sul tragico.

Ha scelto la seconda via : a trentasei anni , sotto il tunnel dell’Alma lei muore in un tragico incidente d’auto , contornata da paparazzi folli e con un sospetto di congiura di palazzo mai provata. 

Diventa così l’icona pop più famosa del suo tempo , al solito la vita vera è più vera dei romanzi e degli sceneggiati tv.

Così in questa fine d’estate abbiamo commemorato i venticinque anni della scomparsa di Lady Diana, col sottofondo di Candle in the Wind , ovviamente cantata da Elton John.

Riforme e trasparenza

Due parole che sembrarono cambiare gli equilibri del mondo : glasnot e pérestroïka Apparvero come una ventata di speranza nel mondo fino allora diviso da quella Cortina di ferro che faceva ancora paura con i suoi misteri , le sue spie , la sua potenza segreta.
Questo lo dovemmo ad un uomo colto e coraggioso che tentò il grande cambiamento del suo paese ma distruggendo quell’URSS poverissimo anche se molto potente.-

Lo fece cercando di aprirlo al mercato e alla democrazia, difficilissima impresa per tutti , ma in modo particolare in quell’immenso paese che sembra inghiottire i suoi figli nelle immense distese delle sue terre lontane.

Mikhail Gorbaciov non riuscì nella sua impresa , si autodistrusse la Federazione e si disintegrarono le varie repubbliche che la univano nel pensiero unico rivoluzionario .

Nasceva la Russia , o meglio risorgeva dalle sue ceneri quella potenza che fu il grande Impero , con le sue corruzioni , le sue contraddizioni, i suoi tradimenti.

Forse quella volta l’Europa sbagliò a non cogliere l’attimo di libertà che una immensa nazione ancora unita gli si offriva , restammo legati al Patto Atlantico , scegliemmo l’America e forse non approfittammo  della Storia e della cultura che avrebbero dovuto farci sentire la Russia parte integrante del nostro continente , anche politicamente.

Gorbacov perse , perduta anche la sua adorata Raissa , lentamente scomparve nella memoria collettiva e adesso il nuovo terribile Zar Putin non gli concede neanche i funerali di Stato.

Del mio lontano e suggestivo viaggio in Russia ricordo i cieli immensi e le nuvole che ci correvano veloci , ricordo i campanili a cipolla e le itsbe di legno disseminate nei campi di girasoli :

non ricordo niente della politica , sulla Piazza Rossa c’era ancora il Mausoleo di Lenin e nei magazzini Gum non  si trovava niente da comprare.

E’ sempre il solito giro : ogni cambiamento provoca un ritorno feroce al passato e non ci basta studiare la Storia per ricordarcelo.

Comunque , per me Gorbaciov rappresentò una speranza e per questo voglio ricordarlo nel giorno della sua scomparsa.