Ode al cappotto

Forse di tutto questo Lohengrin , trasferta australiana di Jonas Kaufmann ,resterà soprattutto la visione del cappotto grigio chiaro che è tanto piaciuta alle affezionate seguaci di tutto il mondo.

Ho resistito finchè ho potuto limitandomi a farci sopra una battuta spiritosa  (e l’hanno capita solo quelle  che parlano italiano), poi alla fine il mio ésprit florentin ha avuto il sopravvento e l’ode al cappotto ha preso forma anche perché ho cominciato a leggere commenti veramente incredibili tipo quelli che riguardano la possibilità di chiedere alla sartoria del teatro se sarebbe stato possibile sapere taglia e prezzo del prezioso indumento indossato dal Nostro che in questo caso avrà pensato che era pratico anche perché funzionale a nascondere qualche piccolo aumento di peso .

Nella immaginifica messinscena di Olivier Py , la si può vedere su YouTube nella ripresa de La Monnaie a Bruxelles , si colgono strani riferimenti politici che riportano al periodo nazista ( Ortund si presta ad ogni forma di perversione) ed è noto che il presunto figlio del puro folle piacesse anche al Fürer.

Il duello che diventa una partita a scacchi ci può anche stare ,’d’altronde Py è riuscito a mettere in scena il più brutto Trovatore della mia vita , nonostante Jonas, tanto che a Monaco non l’hanno neppure più ripresa.

L’Australia è lontana , ma non abbastanza per non capire che il raddoppio dei prezzi dei biglietti per la straordinaria occasione abbia impressionato anche il grande tenore,incolpevole causa di tanto eccesso.

Si fa presto a dire che un biglietto d’opera dovrebbe costare come un biglietto di cinema , poi bisogna vedere coma fare per riempire le voragini economiche che si aprirebbero davanti ai costi effettivi degli spettacoli. Notata da pochi l’intonazione grigia , in tono con barba e capelli , forse un po’ meno con la storia del cavaliere del cigno , non per caso a Vienna il Parsifal era stato sdoppiato in due : un giovinetto magrissimo e un uomo maturo che cantava mirabilmente le sue note dolenti.

Mi era piaciuto molto , anche se sapevo quanto era stato doloroso cantare nel teatro vuoto .

E ora nella terra tanto lontana richeggiano le amate note : mein liebe Swann…pare che il direttore abbia garbatamente abbassato il volume dell’orchestra per far godere ai fortunati ascoltatori i celebri pianissimo di cui il  caro Jonas è il sicuro e unico interprete.