Montessoriana

Alla Montessori di Via Podgora ci vado a votare ma non credo che molti oggi ricordino che un tempo in quella scuola c’era davvero una sezione Montessori.

Ci avrei potuto iscrivere uno dei mei figli ,ma in realtà di montessoriano la scuola aveva solo l’aula con i lavandini bassi e i tavolini piccini . Per il resto la dimensione di libertà del bambino così ampliamente teorizzata dalla visionaria fondatrice del metodo si riduceva all’uso abbondante del Pongo (plastilina  infernale che si  appiccicava alla mani e al grembiule ) nonché a una giustificata notevole mancanza di freni inibitori dei bambini che la frequentavano.

Essendo mio figlio già ben esagitato del suo non ce lo mandai e credo che la sezione in seguito fu soppressa  per mancanza di materiale umano disponibile.

Per quanto riguarda Chiaravalle , il paese natale della gloria nazionale di cui ricorrono quest’anno i settanta anni dalla morte , per uno strano destino ci è andato a vivere quel figlio che a suo tempo  nella sezione dedicata non ci fu proprio mandato.

La gloria montessoriana servì comunque ad una giovane chiaravallese per scriverne una biografia che le servì per fare carriera politica e fu anche preside della scuola locale , anche se  non credo che applicasse minimamente i precetti di libertà e di fantasia raccomandati  per la crescita evolutiva raccomandati dalla scienziata che peraltro , come spesso accade , non ebbe in Italia quel successo che invece conobbe in paesi lontani , soprattutto di lingua anglosassone.

La mia mamma maestra che di montessoriano non aveva nulla aveva però le classi messe in circolo  e la cattedra non era mai il centro fisso, al muro migliaia di di disegni e in classe si cantava e si giocava spesso.

Penso con tenerezza a quel mondo di gessetti e grembiulini col fiocco , penso alla fatica dell’oggi quando le povere maestre si trovano di fronte dei ragazzini incontenibili , alla loro battaglia per attirare l’attenzione degli scolari , all’abbattimento totale della loro capacità di concentrazione che duri almeno il tempo di un cartoon.

La Montessori battuta ampliamente dal digitale , forse oggi l’illustre visionaria farebbe un passo indietro necessario a riportare un po’ di sano rigore nelle classi.