Crimea , la storia

Leggere le vicende della Crimea è come sfogliare tanta storia  partendo dall’antichità. Non  mi ero mai posto il problema di sapere dove si fosse rifugiata Ifigenia nella versione che non la vide sacrificata in Aulide e quella Tauride in cui fu ritrovata dal fratelllo Oreste altro non era che la Crimea di oggi.

Nella scorrere dei secoli questa terra  fu sempre importante  e infatti in quel punto si sono svolte tante guerre , cambiò spesso nome e nazionalità e  rimase sempre terra di conquista tra imperi e potenze.

Leggo i nomi di Sebastopoli , Odessa , Balaklava e mi trovo a sfogliare ricordi scolastici e letterari.

Sull’Enciclopdia ( non aggiornata ) riporta la Crimea parte dell’Ucraina , ma sappiamo che dal 2014 di fatto e di nuovo è ritornata alla Russia , guerre e sangue su quella penisola strategica , quasi una strozzatura che divide il Mar Nero dal mare d’Azov.

Dall’altra parte , quella turca c’è Gallipoli , leggi Kannakale , ovvero Troia .

Quanto si capisce la storia studiando anche la geografia!

Non è certo il mio piccolo blog che può rinfrescare tante vicende ,ma mi domando quanto la scuola di oggi dia conoscenze ai ragazzi perché abbiano gli strumenti validi per capire le motivazioni politiche che muovono l’economia e gli eserciti.

Anche dal punto di vista religioso la competizione in quella terra non fu da meno , mi perdo nel ricercare nel corso dei secoli i tanti cambiamenti che avvennero in quel quadrato di terra antica.

Questi nomi risuonano spesso anche dal punto di vista letterario , ma oggi quanti giovani leggono davvero i libri?

I racconti di Sebastopoli di Tolstoj , i racconti di Odessa di Babel , solo per fare due piccoli esempi.

Forse sarebbe più facile attraverso il cinema : molti di questi nomi furono anche film di successo , bene farebbero d docenti a riproporre la storia di oggi anche attraverso questo mezzo popolare. 

Ricercare il perché di tante strane spedizioni : perché il piccolo Piemonte combattè nel 1854 una guerra in Crimea , perché la giovane Australia mandò nel 1915 i suoi giovani a morire a Gallipoli.

Perché oggi si muore a Mariupol ?

Invece di schierarsi in partigianerie partitiche sarabbe meglio invitare i giovani a studiare , perlomeno questa è la mia modesta idea.