A botta calda

Ci voleva sir Tony per farmi ascoltare una Turandot inedita. Lo ha fatto come ultimo dono a questa Accademia Nazionale prima di prendere il volo definitivamente per la sua Londra.

Roma ha molto gradito , io non del tutto ( ma mi spiegherò in seguito)

Ci voleva lui per farmi digerire anche il finalone di Alfano , lungo e per me inutile, come disse Toscanini dopo la morte di Liù : “qui il maestro Puccini è morto.”

Ci voleva lui per far cantare Kaufmann l’intera opera dopo che aveva chiuso per anni i suoi concerti con un “Nessun dorma” tutto suo , a perenne sfida pavarottiana.

Ci voleva lui per prendersi una matta come la Radvanovski per farle fare una Turandot spacca- cristalli e ci voleva Pappano per farci apprezzare il diverso peso che ha Ping ( un magnifico Mattia Olivieri) e la dolcissima Liù di una magica Hermonela Jaho , nonchè un regale e sontuoso Timur quale Michele Pertusi.

Un solo rimpianto : perché Jonas ha aspettato tanto a cantare questo must di ogni cartellone ?

Stupenda atmosfera da grande evento internazionale a coronamento di una incisione CD che uscirà il prossimo anno nel quale non potremo apprezzare visivamente le masse corali e il coro di voci bianche di Santa Cecilia , comunque ne sentiremo l’altissimo livello.