Una favola nera

Sembrerebbe una storia inventata : in una bellissima e poverissima regione italiana del profondo Sud un giorno un uomo buono pensò di trasformare un paese abbarbicato sulla montagna e ormai spopolato in un luogo di accoglienza : un idea che lo fece conoscere nel mondo , gli assegnarono premi , organizzarono mostre e girarono anche una fiction televisiva ( che però non uscì mai sugli schermi ) sul suo operato .

Quest’uomo sicuramente buono e un po’ pasticcione , come lo può essere un utopista semplice aveva inventato un modo semplice per dare un tetto ai disperati che fuggivano dalle guerre , dalla fame e dalle carestie.

Aveva anche indicato una strada per riqualificare la sua terra abbandonata facendone un luogo di accoglienza e di incontri .

C’era venuto pure un famoso regista tedesco a conoscerlo , la sua fama aveva superato i confini nazionali , ma la miope e bieca giustizia di quella Procura ( terra di mafie e di n’drangheda ) aveva messo l’occhio impietoso della legge sull’operato disinvolto di quel sindaco.

 Il povero cristo idealista suscitava preocupazione perchè scardinava l’antica scala di potere secolare per la quale non era lecito alzare la testa.

Facile trovare mille colpe al disinvolto sognatore : la lunga mano ha tentato tante volte di incolparlo , molte colpe sono state annullate ma restava il grave pericolo di fondo . 

La sua è stata considerata “favoreggiamento all’immigrazione clandestina” e così il massimo della pena richiesta dall’accusa è stato raddoppiato in questa sentenza farsa di primo grado.

Nel bellissimo mare di marina di Riace cinquant’anni fa un sub ritrovò due bellissime statue di divinità greche  che riemergendo dalle onde ci raccontarono le antiche bellezze di un mitico mondo lontano . I Bronzi di Riace dettero fama a quel mare , ma lontano lassù sulla montagna il povero paese restò povero e vuoto.

Oggi all’attenzione  di chi legge il mio piccolo blog ovunque nel mondo voglio raccontare la storia di Mimmo Lucano , un uomo vero , non il personaggio uscito dalla penna di un grande scrittore russo dell’Ottocento e dell’assurda condanna che indigna gli onesti e infanga la magistratura di quel paese.

La storia non è finita : a Mimmo Lucano hanno chiesto anche settecentomila euro come pena aggiuntiva .Nel suo conto corrente attualmente ci sono nove euro.