Cafonal

Quella esile figurina esile di spalle davanti ai due “cafoni” seduti la dice molto lunga sulla parità di genere tanto conclamata e sbandierata in questo inizio di millennio.

Due perché se Erdogan ci ha messo anche del suo politicamente e , senza offendere la religione islamica, anche per ribadire la sua scelta di tiranno osservante , meno si giustifica il commissario europeo che perlomeno una verniciata di galateo la dovrebbe avere ricevuta nella , perlomeno a parole, civilissima Europa.

Ovviamente ha vinto lei , quel divano è come una bandiera : da lì guarda la sconfitta del maschio dominante ma mi viene  anche da pensare se al suo posto ci fosse stata la Merkel cosa sarebbe successo: probabilmente qualcosa di diverso perché la grande Mutti avrebbe con un cenno ordinato al povero commissario di azarsi o forse semplicemente avrebbe ordinato un’altra sedia al funzionario di turno che sicuramente si trovava da quelle parti.

La foto resta e insieme la valutazione amara che ancora la strada per la parità è lunga e piena di insidie . Hai voglia a dire “ ce l’abbiamo fatta! “ quando la foto più divertente che circola è quella di una Van Der Leyen che andando ad una manifestazione in abito da sera si porta serenamente la sedia pieghevole per un “non si sa mai!”

Non si sa mai … portiamoci sempre una sedia d’emergenza , può essere utile in ogni caso.

Dalle Marche

  

Oggi mi piace raccontare la storia di un gesto di civiltà , un esempio semplice ma che ha in sé qualcosa di clamoroso che è passato nella quasi totale indifferenza della stampa e che mi piace qui riprendere perché riguarda la regione in cui  vivo e ci ho riconosciuto un carattere particolare di quella gente marchigiana che vive il basso profilo di chi non è abituato a gesti plateali e clamorosi.

Alfredo Cesarini ,anni 69,  sindaco di santa Maria Nuova ,un paese di 4000 anime tra Osimo e Jesi , in quel sommesso e bellissimo paesaggio collinare che fu sfondo di tanta pittura veneta del ‘quattrocento , ha compiuto un gesto semplice : quando è avanzata una dose di vaccino nel suo paese gli hanno detto di approfittarne essendo il sindaco anche se ancora non  ne aveva il diritto per età ma lui ha preferito farsi indietro cedendola ad un operatore del Comune che ne avrebbe avuto più bisogno perché in contatto con gli ospiti della locale casa di riposo per anziani.

Poi il Sindaco il Covid lo ha preso e con lui lo hanno preso anche gli altri componenti della sua famiglia.

Ricoverato all’Ospedale Carlo Urbani di Jesi , a chi gli domandava il perché del suo gesto ha risposto che aveva preferito  aspettare il suo turno , come aveva fatto anche il Capo dello Stato e messo nuovamente davanti alla scelta avrebbe comunque senz’altro ripetuto il suo gesto di rifiuto.

Io non conosco il Sindaco di Santa Maria Nuova , non conosco le sue idee politiche e neanche mi interessa conoscerle, ma so che un gesto come il suo vale molto di più di tanti proclami e sollecitazioni .

In questa terra che non è la mia , ma nella quale ormai vivo da più di mezzo secolo ,una terra complessa e plurale ( qualche volta dimenticata anche dai bollettini meteo che spesso passano dall’Emila all’Abruzzo definendo vagamente qualcosa in mezzo definito “medio adriatico”) ci sono eccellenze clamorose nelle arte e nella musica , ma tutto mantenuto in un basso profilo istutuzionale , perfino il gesuita, cartografo , sinologo insigne Matteo Ricci quando arrivò in Cina cambiò il suo nome in Li Ma Dou, tanto per restare il più possibile nascosto alla fama.

Pasqua 2021

Certo che andare a cercare vantaggi in una giornata di Pasqua blindata in tutto il paese non è facile ma io che sono una inguaribile ottimista ne ho trovati ed è su questo che mi soffermo con il mio diario , un tempo così vuoto di eventi  da raccontare in un tempo diventato così ristretto.
Comincio dal mattino , a Messa siamo pochi , non pochissimi e tutto sommato si capisce che ci ci va non lo fa per dovere ma per intimo piacere.

Un pranzo familiare con figlio e nipoti deliziosi : non scappano da tavola e parlano di tutto . Hanno quell’età adolescenziale che li potrebbe far risultare odiosi e invece mi trovo tra giovani menti sveglie , tra persone che sono già formate  e che hanno le loro idee. 

Un ritorno a casa a coprire i venti chilometri in un tempo brevissimo , non c’è proprio nessuno sulla nazionale , guido rilassata e mi godo un Adriatico azzurrissimo , anche se molto vuoto, sulla sinistra.

Certo , avrei preferito essere là dove avevo programmato di andare : a Vienna a sentire il Parsifal . Avevo già tutto prenotato, poi il Parsifal si farà , ma in streaming , tra una settimana : forse il cambiamento è più doloroso per l’amica viennese che sarà anche lei costretta a sentirlo sullo schermo del pc di casa.

Serata bellissima in tv: la Seconda di Mahler : Resurrezione , dal Gewandhaus di Amsterdam con Mariss Jarsons , è una registrazione di una diecina di anni fa ,straordinaria.

In un momento di distrazione penso con rimpianto di non essere mai stata in quella sala da concerto . Una volta avevo prenotato , poi il posto trovato era molto in fondo e avevo rinunciato : morale “ogni lasciata è persa”.

Per finire una chiacchierata con la deliziosa Raina Kabaivanska  , è una gioia ascoltare le sue memorie : ancora bellissima e spiritosa mi sembra di ascoltare una vecchia amica che parla .

In realtà l’ho sentita talmente tante volte nella mia vita che davvero mi sembra di stare in famiglia anche se ai vecchi tempi non ero tra quelli che vanno in camerino alla fine perché il compagno della mia vita non condivideva certe abitudini. Ho cominciato ad andarci quando sono rimasta sola. 

Durante la garbata intervista la mitica Raina a un certo punto ha nominato Kaufmann dicendo che oggi è l’ unico tenore veramente grande .

 Io ovviamente plaudente mi sono ricordata l’ultima volta in cui ho incontrato l’elegante signora e sono anche andata a salutarla.

E’ stato l’ultimo giorno dell’ultimo concerto in cui ho sentito Jonas dal vivo.

Eravamo al PalaDozza di Bologna …un secolo fa. 

E’ Pasqua , in chiesa non vai…

Dopodomani è Pasqua, la seconda Pasqua in solitudine , non lo avrei mai immaginato.

Lo scorso anno fu come uno strano avvenimento surreale , il paese in lookdown , il vuoto e il silenzio che ispiravano raccoglimento e paura.

Poi , ma ripercorrere questo tempo assurdo ci porta a raccontare una vicenda di fantascienza in cui i personaggi si muovono in maniera illogica : si prega , si impreca , si spera e poi tutto tace di nuovo. Un fermo immagine che ha del crudele.

Ogni stagione della vita è segnato da questa esperienza che ha un sapore medievale , inutile fare graduatorie tra chi ci sta soffrendo di più o di meno.

Per me che sono al termine della vita attiva pesa il rimpianto delle ultime gioie dei viaggi  che riempivano di musica le mie trasferte e mi allargavano ancora le esperienze con amici trovati sulla strada della comune passione culturale.

Per i ragazzi il vuoto di senso perduto per la loro vita sociale , la scuola surrogata davanti al video , le relazioni umane , quelle che fanno crescere davvero , allontanate e forse in qualche caso , perdute per sempre .

Poi ci sono i giovani , quelli che cominciavano davvero le loro vite lavorative o ancora di studio bloccati nelle loro speranze , nelle loro prospettive di futuro.

Il resto del mondo , quell’età di mezzo nella quale sono i miei figli , il peso di una transizione verso un mondo che non sarà più uguale e che dovranno imparare a gestire senza rancore e senza rimpianti .

Non sarà facile per nessuno se e quando la ruota della vita ricomincerà a girare  lo farà nel senso giusto ? 

Sui social mi augurano Buona Pasqua con uluvi , colombe , stelle di Davide e Crocifissioni e per fortuna mi evitano le uova di cioccolata ! evidentemente sono un target un po’ elitario.

Io auguro a tutti di arrivare presto alla completa vaccinazione e se proprio non vogliamo esasperarci guardando quelle colonnine terribili della situazione della pandemia con quella colonna nera finale si può sempre ripiegare su una Passione bachiana , per fortuna se ne può trovare una ampia offerta in rete, un modo come un altro per pregare e sperare.

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