Parsifal cinematografico

Ritorno sul Parsifal di Vienna  ,ma questa volta per parlare della regia e di una scoperta molto interessante . Un nome che  oggi non mi diceva niente, forse una volta , quando ero attenta alle cose di cinema e di Festival lo avrei messo a fuoco, ma questo Serebrennikov è veramente un cineasta di altissimo livello.

Una scoperta perr me tardiva , quando i suoi film avevano già girato nei Festival internazionali ed erano noti agli addetti ai lavori.

Il risultato teatrale dell’opera wagneriana non è verificabile al momento , lo si  saprà solo se e quando l’opera sarà ripresa all’Opera di Stato , ma non so se sarà possibile riavere lo stesso cast ,che in questo caso è fondamentale per la capacità attoriale dei cantanti decisamente tutti in stato di grazia e fuori dal comune.

Aldilà delle lunghe dissertazioni musicali , tutte degnissime di attenzione , quello che forse molti non hanno colto è l’altissima qualità “cinematografica” dell’insieme.

Ho sorriso all’idea della ricerca spasmodica dei “sottotitoli” nelle varie lingue.

Non servono assolutamente : immagini e musica sono perfettamente integrati insieme ai gesti , gli sguardi , alle voci dei cantanti.

Chi non ha pensato al dissidennte Navalny vedendo Kaufmann nell’ultimo sguardo doloroso in primo piano non ha capito niente di questo Parsifal.

Il Gral c’è eccome : è la libertà cercata con dolore e offerta sul proprio  sacrificio .

Messaggio fortissimo che credo sarebbe davvero piaciuto a Wagner, basta leggere i suoi tanti scritti , ripensare la sua vita di eterno fuggiasco.

Per chi avesse voglia di vedere i due film di Kirill Sebrennikov premiati sono : Parola di Dio (Muchenik) a Roma e Leto ( Summer ) a Cannes.

Io sto cominciando a cercarli in rete.