Napoli ritrovata

Il tempo deciderà se sarà stata una congiunzione astrale favorevole o se davvero la congiunzione Lissner – San Carlo produrrà frutti insperati in questo nostro panorama operistico nazionale.

Certo che l’annuncio dell’avvio di una piattaforma digitale personalizzata da parte del Teatro è notizia che merita tutta l’attenzione e una riflessione su come le cose avvengono in certi momenti storici ,attraverso le menti di alcune persone e direi anche con congiunture favorevoli.

Avviene così che un Sovrintendente bravissimo alla Scala di Milano lo sia stato meno a Parigi e che reinventandosi in un teatro bellissimo sì , ma anche abbastanza periferico, stia raggiungendo di nuovo traguardi inimmaginabili ancora l’altro ieri.

La Regione Campania ha un presidente molto speciale , ai limiti del comico in certe sue esibizioni ma certamente amante anche della cultura se già un paio di anni fa mi stupì trovarmi all’Aperia della Reggia di Caserta per un evento straordinario per il quale quel politico aveva riservato un ben cospicuo bugdet.-

L’arrivo di Lisnner in questa realtà fantasiosa e bellissima sta compiendo un’opera incredibile : riportare ai fasti ottocenteschi questo bellissimo teatro di una bellissima , caotica, affascinante e a tratti invivibile città.

I frutti , se i fruttti ci saranno lo vedremo col tempo . I segnali positivi ci sono tutti : la clamorosa prova dell’estate in Piazza Plebiscito , la Cavalleria mandata spavaldamente in rete addirittura attraverso Facebook , gli annunci di eventi futuri molto interessanti , tutto fa presupporre che si tratti di una “primavera napoletana”.

Del resto ci eravamo già accorti che per l’Opera stava succedendo qualche cosa di nuovo scendendo lungo lo stivale : l’Opera di Roma ci garantisce da anni stagioni molto più stimolanti da quanto avveniva qualche anno addietro  e la triste situazione di prigionia da Covid ci ha regalato delle sorprese  un po’ dappertutto , ma soprattutto laddove un tempo regnava la modestia.

Manca una settimana al Natale e l’Europa illividita conta i suoi morti un po’ dappertutto.

Ai vecchi l’ordine di restare in casa ma perlomeno abbiamo la possibilità di ascoltare tanta musica , vedere le opere in streaming, ai giovani diseducati all’ascolto la disperazione della mancanza dei grandi raduni nelle piazze.

Forse alla fine stiamo meglio noi.