di gilet e di sardine

La pandemia sembra avere cancellato tutta una serie di fenomeni politici che avevano caratterizzato il nostro passato recente .

Chi ricorda più dei Gilet Jaunes che scardinavano i fine settimana nelle città della Francia provocando danni clamorosi e paura tra i cittadini?

Chi ricorda le piazze piene del movimento delle Sardine che hanno scandito una rivolta di segno opposto ma ugualmente vistosa sulle piazze italiane lo scorso autunno e inverno?

Sembra che l’ansia e l’angoscia di una ben più grave emergenza abbiano annullato sia le proteste di destra che gli impegni fuori dalla poltica tradizionale nella sinistra.

Sono stati dei fermo-immagine a mio avviso solo rinviati nel momento dell’emergenza o dei fiumi carsici che riprenderanno appena le folle ritorneranno padrone delle piazze svuotate dalla paura del contingente ?

Non me la sento di analizzare con conoscenza approfondita il fenomeno francese che aveva sicuramente nella rabbia popolare un suo fondamento consolidato , mi piace di più parlare di quello che è successo in Italia e che sembra avere esaurito la sua spinta propulsiva , perlomeno a leggere i commenti degli analisti politici  italiani.

Le sardine avevano il loro punto di forza nello stare appunto stretti e compatti cone sardine sulle pubbliche piazze e questo oggi non si può fare , ma avevano , almeno nel loro nucleo centrale , soprattutto a Bologna , un’idea di fondo che non può essere scomparsa con la contingente realtà che vieta gli assembramenti.

C’era in quel movimento qualcosa di profondamente necessario         , difficilmente incanalabile nei binari stretti e obsoleti della sinistra italiana.

Sia a destra che a sinistra le idee camminano sempre attraverso le figure di leaders occasionali intorno ai quali si aggregano i tanti che specialmente adesso , al tempo dei social , trovano una spinta ad uscire dal proprio privato per riconoscersi .

I corsi e ricorsi storici ci dimostrano che a ogni manifestazione di carattere politico ne segue una altrettanto forte e contraria , in questo senso si capiscono anche le alternanze populiste in contrapposizione con le analoghe e forti istanze democratiche .

Una classe poltica intelligente dovrebbe avere la capacità di sintesi e di decodificazione dei segnali che vengono dalla  spinta di base .

Mai come adesso proprio quando si sono  perse le forti ideologie del secolo scorso si dovrebbero cogliere i segnali del pensiero fluido che caratterizza l’ondeggiare del consenso popolare , e questo avviene a ben guardare in tutta l’Europa.

Ne è dimostrazione inequivocabile lo spostamento veloce del voto popolare . Dopo un tempo lunghissimo in cui si misuravano gli spostamenti elettorali sulla base degli zero-virgola in questo nuovo millennio si scompare e si riappare con oscillazioni impensabili solo l‘altro ieri .

Spero che lo spirito primigenio delle sardine non si perda e che dal vasto mare delle promesse non mantenute queste idee e questi quattro bravi ragazzi riemergano per darci di nuovo un filo di speranza.