Ancora “tempi beati”

Da una settimana mi è arrivato il CD , da una settimana l’ho ascoltato quasi ogni giorno e in alcuni giorni anche più di una volta.

L’ho scaricato sul telefono e il CD l’ho messo in macchina .

Come aveva già scritto una carissima signora milanese dopo il primo ascolto : credo che questa musica mi farà molta compagnia in futuro.

Così è anche per me e l’avere affinato  l’ascolto , l’avere fatto miei anche quei Lieder che non conoscevo , l’avere arricchito la mia personale conoscenza liederistica ha fatto sì che possa tranquillamente affermare che questa musica , questa voce , questo pianoforte siano diventati una specie di dolce accompagnamento delle mie giornate.

Leggo le recensioni delle riviste specializzate ma soprattutto leggo quello che ne scrivono alcune persone che attraverso la rete ho imparato a conoscere.

In modo particolare una signora francese che stimo da tempo e che non appartiene al nutrito gruppo delle ammiratrici acritiche del bel tenore che si  entusiasmano anche se ricanta per la centesima volta Pourquoi me rèveiller e che invece si è adddirittura interessata a dividere il CD in tre parti ben distinte anche come tematica .

Io non ero arrivata a tanto , ma la sottile osservazione che solo attraverso la conoscenza così totale del Fidelio si arrivi alla grazia e alla leggerezza di quell’Adelaide che tanto mi aveva già entusiasmato è un’osservazione preziosa in più che mi ha regalato.

Mi sono anche trovata a canticchiare a memoria il Lied di Dvorak , una dolcissima breve aria che è riuscita davvero a entrarmi in testa come la antica Annchen von Tahrau che riporta tanto lontano nel tempo.

Chissà se in quei giorni di lockdown , nella pace del tempo senza scadenze il duo Kaufmann/Deutch abbiano inciso più delle ventisette arie contenute nel Cd?

Nel caso benedetto spero che possa uscire ancora buona musica da ascoltare nel silenzio della sera e magari al risveglio la mattina che in  questo modo  diventa più dolce con l’ascolto del romanticismo più puro contenuto nella raccolta.

Qualche maliziosa firma ha sottolineato che con l’arrivo del Natale puntualmente arriva il nuovo disco di Kaufmann , ma questa per me non è stata una operazione commerciale e se lo diventasse una volta tanto direi che forse l’intenzione era molto più intima e più dolce .

Anche perché siamo ancora in credito di un’altra meraviglia che non è più uscita : il DVD della incredibimente sconvolgente Die Tote Stadt . 

Prima o poi anche quel regalo ce lo meritiamo , anche se dispero in una ripresa teatrale per quella replica saltata nel Festival cancellato di quest’estate.