La bella mugnaia

Sono tornata a rileggermi il blog del 21 luglio 2015 :lo avrei voluto intitolare : il bacio della vespa groupie…e mi riferivo al fatto che Kaufmann era entrato in scena con un po’ di ritardo perché , avendo bevuto prima di entrare in scena non si era accorto che sul collo della bottiglia c’era una vespa che lo aveva punto sul labbro .

Gonfio e dolorante aveva comunque attaccato a cantare : Die schöne Mullerin, e il boato finale , di quelli che arrivano dopo un silenzio da brivido credo lo avesse ricompensato dello sforzo fatto. 

Conoscevo già a memoria il ciclo inciso sei anni prima e forse la voce si era già leggermente incupita , ma quell’ora  era volata in una specie di incantesimo.

L’avevo raggiunto dopo lo spettacolo ( non mi ricordo bene quale strattagemma avessi studiato ) e nel chiedergli i titoli dei quattro stupendi bis mi aveva risposto che erano tutti di Schubert ,uno da Goethe e non si ricordava i titoli…uno parlava di Louise…

Curiosamente sono gli stessi bis che ha fatto a Grafenegg domenica scorsa , ho avuto la possibilità di seguire l’intero concerto sia dal vivo , grazie alle solite piattaforme a pagamento e poi di risentirlo con calma grazie alla generosità di una preziosa collaboratrice più informatizzata di me che lo ha addirittura condiviso.

Ebbene , ormai la voce calda è diventata un velluto scuro ,ma il racconto si è fatto più realistico , sembra che Kaumann invecchiando ( si fa per dire) acquisti in introspezione e coinvolgimento ogni anno di più .

Ormai non canta , racconta accompagnato dal quel miracolo al pianoforte che corrisponde al nome di Helmut Deutch , sono totalmente complementari , difficile a questo punto raccontare di uno senza pensare anche all’altro.

Ricordo che l’incisione l’aveva fatta un po’ prima di compiere quarant’anni e aveva detto che dopo sarebbe stato troppo tardi , io che quel ciclo lo conosco a memoria perchè lo avevo tenuto in macchina per mesi sì che me lo sentivo ogni volta che accendevo il motore , posso dire che ogni volta arrivando alla Ninnananna del ruscello ho sempre come un nodo alla gola eppure , nel tempo , l’ho anche sentito dal vivo più di una volta .

Ci sono persone benedette dalla grazia che regalano a noi poveri mortali momenti di perfezione e di questo non finirò mai di ringraziare abbastanza il maestro e l’allievo : un grazie ormai lungo decenni.