Siamo tutti europei

Oggi fa molto caldo , sono i giorni classici del segno del Leone , che sarebbe poi in realtà anche il mio segno , se non fosse che invecchiando sarebbe più saggio rifugiarsi in collina in certe giornate di calura.

Il caldo però non mi impedisce di pensare  e anche di riflettere su alcuni atteggiamenti diversi che ancora mi colpiscono nei diversi comportamenti di quelli che tutti insieme dovremmo definirci europei .

Per questo mi ha colpito una pubblicità su un giornale tedesco che reclamizza l’apprendimento veloce dell’italiano .

Non ci avrei mai creduto  e invece quell’amore per il paese dove gohetianamente “ fioriscono i limoni” fa sì che si possa leggere una pubblicità del genere su un giornale a tiratura popolare in Baviera .

Mi sono allora ricordata la frase “ I tedeschi ci amano ,ma non ci stimano mentre noi stimiamo i tedeschi ma non li amiamo.”

Forse , ma può essere solo una mia personalissima opinione , in questo senso sono sicura che l’essere tutti europei ci ha davvero avvicinati.

Diverso invece il discorso con i cosiddetti cugini d’Oltralpe , forse la strada è ancora lunga se si coglie spesso un certo atteggiamento di larvata superiorità nei nostri confronti , ma forse la colpa è delle regine medicee che li hanno dominati nei secoli passati , forse dei cardinali , forse dei pittori e dei musici che hanno brillato alle loro corti e forse anche un po’ di Napoleone , un corso che aveva il vizio della grandeur e una mamma toscana.

Capita così che a Napoli ci sia ancora un po’ troppa confusione , come se a Marsiglia regnasse una calma nordica, forse direttori d’orchestra italiani che dirigono al Met dove cantano anche cantanti italiane siano meno considerati per i raffinati gusti parigini. 

Pensare che ai miei tempi , davanti alla scelta giovanile dove andare in gita premio io abbia scelto Parigi , era la mia città del sogno e lo è rimasta tuttora , quando oramai i giovani il francese non lo studiano neppure più a scuola e le loro mete agognate sono Berlino e la Spagna ( e anche la perfida Albione che però dall’Europa si è sganciata e già ci piange).

Mia cara Europa , quanta strada dovrai ancora fare per levare la polvere del tempo dalle nostre impolverate incrostazioni!