Lo Smarrimento della Mascino

Gli spettatori entrano a sipario aperto . Sulla scena , un ambiente razionale ,abbastanza freddo ,pochi arredi , molti libri.

Una donna al telefono , o forse sta ragionando a voce alta , ogni tanto prende appunti.

Comincia così Smarrimento , un testo scritto e diretto da Lucia Calamaro per Lucia Mascino, sola in scena per un’ora abbondante di spettacolo.

Cosa ci dice di questa donna ?, oppure sono due ?: lei e il suo personaggio, perché la Donna è una scrittrice che fatica a portare a termine il suo ultimo romanzo.

Una sottile nevrosi pervade il racconto , non sai mai quando è la scrittrice che parla , oppure Anna , la sua creatura , il suo doppio .

Il testo ci dice molte cose a cominciare dalla fatica della creazione artistica fino alla necessità del quotidiano passando attraverso molte emozioni fino ad arrivare a raccontarsi  anche nella veste dell’uomo Paolo, quello della telefonata all’inizio , quello che in qualche modo alla fine ,insieme alla sua creatrice ,ci consegna la sua versione dell’infelicità di vivere.

Lucia Mascino si muove in un continuo alternarsi di pensieri e voci interiori , in una conversazione “contunuamente interrotta” , in una acrobatica , perfetta rappresentazione del sé di una Donna per la quale la ricerca del racconto si fonde con la ineludibile ricerca del senso di esistere.

Dall’ordine geometrico dell’inizio fino alla distruzione di ogni ordine costituito nel quale alla fine rimane solo la consapevolezza del ricordo , la necessità del dolore, l’importanza della memoria .

Tante , buttale là le dotte citazioni , i rimandi che attraversano la mente di una intellettuale che in qualche modo si diverte a smitizzare citando, malizioso il non richiamarsi alla Voix Humaine, poi grande nei due momenti dolorosi in cui non si sottrae al richiamo delle morte ,della malattia , della perdita della memoria.

Qui la Mascino ritorna al classico , la sua voce non si spezza più , sono come pannelli scorrevoli dolorosi per poi ritornare come una capriola al tono colloquiale ,facile del racconto quotidiano.

Lucia gioca con gli spettatori passando dai toni comici  , si ride spesso all’inizio, molto meno via via che la confessione suo malgrado prende forma.

Attrice completa , padrona della scena la Mascino ci regala , attraverso il testo che la Calamaro le ha cucito addosso , una stupenda prova delle sue capacità di teatrante.

In stato di grazia per il debutto nella sua Ancona la prova felice di questa produzione di Marche Teatro si avvale della scena e luci di Lucio Diana e dei costumi di Stefania Cempini.

Per questa prima tournè le tappe saranno dal 12 al 17 novembre Ancona

20 novembre Vicenza

21 Novembre Novara

25 novembre Lucca…

Non mi resta che augurare lunga vita a questo spettacolo , lo merita davvero.